«Vacciniamoci, perché sentirsi protetti dà più gusto alla vita». Il maestro pasticciere lombardo Iginio Massari sorride davanti a una tavola piena di dolci prelibatezze. E invita i cittadini a fare le iniezioni-scudo contro influenza e Covid. È lo spot che Regione Lombardia lancerà domani per sensibilizzare la popolazione sull'importanza di proteggersi contro i virus stagionali e Sars-CoV-2.
«La vaccinazione è il metodo più sicuro per proteggersi. Credo che nessuno possa criticare il vaccino contro l'influenza, in tanti anni non sono mai state registrate complicazioni alle vaccinazioni. È uno strumento fondamentale sul quale continuiamo a insistere», ha sottolineato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Che ha espresso la sua preoccupazione sulla pandemia da influenza: «Se ora dobbiamo dire quale tra le due situazioni ci impegna e preoccupa di più, parliamo di influenza e non di Covid». Per i numeri e l'aggressività del virus: «In Lombardia dal 14 al 20 novembre ci sono stati oltre 130mila casi di influenza che hanno colpito soprattutto i bambini, rispetto agli adolescenti e agli anziani. Da inizio settembre sono un milione le persone che sono stati colpite da queste sindromi».
Bertolaso ha invitato tutti a vaccinarsi, evidenziando che «non è troppo tardi. E non è detto che l'influenza», solo perché quest'anno mostra un andamento anticipato termini di intensità, «si interrompa prima della conclusione canonica della stagione».
Il tema è la bassa copertura della popolazione, che è del 13, 6 per cento (gli over 65 al 35,9%), nonostante la campagna si sia aperta il 12 ottobre e dal 26 anche per la popolazione fuori target, con un a continua crescita dei malati che stanno affollando i pronto soccorso causando disagi per i medici e i pazienti stessi.
«Stiamo monitorando la gestione dei Pronto soccorso, con Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), che ha un sistema di rilevazione oraria che ci permette di verificare le situazioni critiche, giorno per giorno» ha spiegato Bertolaso. Questo, ha continuato l'assessore, «ci permette di ragionare con Areu e direttori delle Asst sulla possibilità di creare team di medici che vadano a rinforzare i pronti soccorso in situazioni critiche. Bisogna capire se questo andamento dell'influenza va a caricare oltremodo la situazione negli ospedali». I pronto soccorso sono «l'ingresso e il biglietto da visita negli ospedali e devono funzionare benissimo.
Chi lavora nei pronto soccorso - ha spiegato ancora il medico prestato alla politica - deve essere messo in condizioni di lavorare nel modo migliore, perché sono quelli che sono più sotto stress e sotto pressioni». Quindi, ha chiuso l'assessore, «stiamo lavorando e immaginando tutta una serie di soluzioni per venire incontro ai problemi di chi lavora nei pronto soccorso e di chi ci va di essere assistito in tempi compatibili».
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