Lunedì scorso sono stati consegnati ai medici di famiglia i vaccini contro linfluenza stagionale, oggi tocca a quelli per evitare il virus A/H1N1 della nuova influenza per la quale pochi giorni fa in Lombardia è stato dichiarato lo stato di pandemia. Per evitare di farne parte non resta che vaccinarsi, unopportunità che dalla Regione viene consigliata a un milione e 400mila nostri corregionali. Non tutti però si devono precipitare nei centri vaccinali. I primi che da oggi potranno farsi somministrare il vaccino sono i medici, i pediatri, gli infermieri, gli operatori sanitari e i soccorritori delle ambulanze, in quanto più esposti al rischio contagio. Si tratta di 245mila persone. La seconda tranche di vaccinazioni sarà dedicata agli operatori dei servizi essenziali, in pratica 161mila, quali forze dellordine e addetti ai servizi di pubblica utilità e ai 700mila lombardi (tra i 6 e i 65 anni) che soffrono di patologie croniche come quelle renali, diabete, anemie, asma e fibrosi cistica. Con la consegna via via dei vaccini alle Asl si procederà a somministrarli anche ai 300mila donatori di sangue lombardi e a tutti gli anziani. Non è il caso di prendere iniziative personali, saranno le varie Asl ad avvertire sia gli operatori sanitari, sia i cittadini su quando e dove rivolgersi e con quali modalità sarà effettuata la vaccinazione. Per la prima ondata è scattata lora X. «Siamo pronti per iniziare - dichiara lassessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani - e per proseguire nelle prossime settimane secondo i tempi prefissati. Abbiamo organizzato tutta la procedura: saranno le Asl a coordinare la somministrazione del vaccino, contattando direttamente le persone interessate». Lassessore frena la corsa ai centri vaccinali rassicurando i cittadini sullandamento del virus A/H1N1. Nonostante che da settimana scorsa si parli di pandemia non ci sono motivi di preoccupazione, anche se nel giro di sette giorni si è registrato un incremento di casi, arrivando a 1,2 ogni mille persone nella popolazione generale, ed a 5 su mille tra i bambini. È quanto hanno monitorato i medici sentinella dellosservatorio Influnet che rispetto allanno scorso sono passati da 86 a 130.
«In Regione monitoriamo costantemente la situazione - spiega Bresciani - e siamo preparati ad affrontare questa malattia. Bisogna sempre ricordare che si tratta di uninfluenza con sintomi lievi, meno gravi della normalissima influenza stagionale, e come tale va trattata. Se ci si ammala, bisogna curarsi tranquillamente a casa, consultando il proprio medico di famiglia o il proprio pediatra, che sono in grado di dare tutte le indicazioni necessarie.
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