LInfluenza A non fa più paura. Anzi, non lha mai fatta più di tanto, visto lenorme quantitativo di vaccini non utilizzati. Un vero e proprio flop delle vaccinazioni per il quale i medici di famiglia non vogliono fare la fine del caprio espiatorio. A Milano s'è fatto iniettare il vaccino solo il 2% di coloro che rientravano nelle categorie indicate dallAsl: delle 800-900mila dosi messe a disposizione dalla Regione ne sono state somministrate soltanto 50mila. «Si è trattato di una pandemia davvero strana - dichiara Angelo Testa, neo presidente nazionale dello Snami (il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) - e mi domando a cosa sono serviti il grande spiegamento di forze e lo spreco indicibile di risorse. Adesso si vuole correre ai ripari, come? Svendendo le dosi di vaccino conservate? Vaccinando urbi et orbi? Oppure scaricando la responsabilità sui medici di famiglia?». Ed è proprio questo lo spauracchio dei camici bianchi. «Possiamo discutere su tutto - sottolinea il dottor Testa - ma sullo spreco di milioni di euro e sopra i nomi di chi ha favorito tale spreco non vi sono dubbi, vogliamo chiarezza. Il neo ministro ci faccia sapere se cifre e nomi che si leggono sui giornali sono attendibili e ci faccia sapere che provvedimenti intende prendere».
In attesa delle risposte del ministro a dar torto ai medici di famiglia ed a difendere i vaccini ci pensa Fabrizio Pregliasco dellIstituto di Virologia dellUniversità degli Studi. «I medici di base - spiega - non sono aggiornati sulla prevenzione e pertanto non si sono vaccinati, anche se gli è stato chiesto di farlo per non essere malati durante la diffusione dellInfluenza A».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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