Iniezione letale a Torino: la procura apre l'indagine sulla presunta eutanasia

Avrebbe procurato la morte di un paziente in coma irreversibile dopo un tentativo di suicidio. Il direttore della Asl: "Siamo in attesa degli sviluppi dell'inchiesta, la abbiamo allontanata dal servizio"

Iniezione letale a Torino: 
la procura apre l'indagine 
sulla presunta eutanasia

Torino - "Siamo in attesa degli sviluppi dell’inchiesta della magistratura. Sappiamo che una nostra dipendente ha ricevuto un avviso di garanzia e, al momento, abbiamo deciso di allontanarla dal servizio e di collocarla in un’altra attività non direttamente a contatto con i pazienti". Così il direttore amministrativo dell’Asl 2 di Torino Claudio Mellana risponde a proposito della vicenda riguardante un’infermiera dell’ospedale San Giovanni Bosco che avrebbe procurato la morte di un paziente in coma irreversibile, in seguito al tentativo di suicidio, con un’iniziezione letale di calmante, come riferisce, oggi, un quotidiano torinese.

Anomalie prima del decesso Sandro Lepore, 42 anni, era stato ricoverato lo scorso 7 agosto, dopo aver tentato il suicidio con un’overdose di oppiacei ed era poi deceduto il 13 agosto.

Un medico della rianimazione dell’ospedale avrebbe, quindi, presentato un esposto, in seguito ad alcune anomalie che sarebbero state riscontrate poco prima del decesso del giovane. L’infermiera, a quanto si apprende, sarebbe già stata sentita, oggi, dal magistrato.

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