Computer quantistici e ponti di luce: così la diagnosi tumorale batte il sistema immunitario

La potenza dei computer quantistici connessi da ‘ponti di luce’ promette diagnosi precoci, come tumori a due sole cellule, e un salto epocale in medicina, comunicazioni e calcolo

Computer quantistici e ponti di luce: così la diagnosi tumorale batte il sistema immunitario
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Immaginate di poter sapere in tempo reale la formazione di una cellula tumorale nel vostro corpo prima ancora del vostro sistema immunitario. Tutto questo grazie ai computer quantistici e senza neppure bisogno di andare in ospedale. Faccio un passo indietro.

Il problema dei computer quantistici? Sono ancora troppo piccoli per essere collegati tra loro, ma ci stiamo avvicinando a un utilizzo rivoluzionario, collegandone molti attraverso dei ponti luce per avere dei super computer con una potenza di calcolo mai vista. Uno studio interessante è stato pubblicato su Nature dall’Università di Oxford, e questi ponti di luce altro non sarebbero che un futuristico modo per connettere particelle, sfruttare l’entanglement. Certo, per verificarne la reale possibilità ci vorranno ancora dieci o quindici anni (forse anche di più), ma le sue potenzialità sono tecnologicamente rivoluzionarie.

Anche in Italia sono nati cinque nuovi centri di servizio (quantum centers) della ricerca e delle aziende cresciuti con i finanziamenti del Pnrr, e stanno andando in questa direzione: a Roma i vari stadi dei progetti sono stati presentati al congresso del National Quantum Science and Technology Institute. In Italia ci sono già ben 32 enti di ricerca quantistici.

Ma cosa ci faremo con questa potenza di calcolo smisurata? In realtà tantissime cose pratiche, dal simulare il comportamento di molecole complesse, rivoluzione della comunicazione (un’internet quantistica), fino all’ambito diagnostico. Il coordinatore nazionale di Nqsti, Fabio Beltram, infatti lo vede come un salto dal vapore all’elettricità. «Nella medicina le diagnosi di tumori potranno essere fatte già quando il tumore sarà di appena due cellule».

Però fate presto, vogliamo esserci per assistere a questo salto e non saltare nella tomba.

Anzi, propongo un’idea: siccome anche adesso, senza tecnologia quantistica, non è che possiamo farci una TAC al giorno, sarebbe bello avere nella doccia anche uno scanner quantistico che appena individua le cellule anomale di cui parla Beltram te le elimina con un fascio di neutroni e quando ti chiedono «come stai?» rispondi serenamente «bene, ho appena fatto la doccia».

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