Niente schermi prima dei 2 anni: ecco l'approccio svedese che riduce tutti i pericoli

In Svezia si sta cercando di ridurre l’utilizzo degli schermi fin dalla più tenera età: la decisione è basata su uno studio francese del 2024

Niente schermi prima dei 2 anni: ecco l'approccio svedese che riduce tutti i pericoli
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Quante persone sono titubanti sull’uso di smartphone e tablet per i loro figli? Quanti partono con le migliori intenzioni per poi soccombere al modo in cui la tecnologia ha una parte preponderante nella vita di tantissimi? Molte persone si ritroveranno sicuramente in questi scenari, qualcun altro potrebbe aver trovato una quadra, un compromesso o magari semplicemente si è imposto. Ma il punto non è questo: stare davanti a uno schermo può far male?

In Svezia ne sono convinti, tanto che sono state emanate, come riporta il Guardian, alcune linee guida secondo cui i bambini sotto i 2 anni non dovrebbero essere esposti a nessun tipo di schermo (incluso quello della tv), mentre gli adolescenti non vi dovrebbero trascorrere più di 3 ore al giorno. Ma di cosa si tratta e perché questa decisione?

Cosa sta facendo la Svezia

La misura è stata presa dalla Folkhälsomyndigheten, ovvero l’autorità sanitaria svedese. Stando alle linee guida diffuse:

  • i bambini sotto i 2 anni non dovrebbero usare schermi;
  • i bambini tra 2 e 5 anni possono usarli per un massimo di un’ora al giorno;
  • i bambini tra 6 e 12 anni possono usarli per un massimo di due ore;
  • i ragazzi tra 13 e 18 anni hanno un limite di tre ore.

Non ci sarà naturalmente nessuno a controllare che si seguano queste linee guida, tutto è demandato al buonsenso dei genitori. Non solo: si auspica che gli adulti diano il buon esempio in tal senso, limitandosi a propria volta, per quanto il loro lavoro lo consente, con computer, tablet, smartphone e naturalmente - anche se non ha a che fare con l’occupazione che si svolge - tv. Può darsi che più in là un divieto ci sarà e riguarderà l’uso di smartphone per gli alunni della scuola primaria.

Lo studio francese

Le statistiche sulla Svezia indicano che i bambini tra 9 e 12 anni trascorrono quattro ore al giorno davanti a uno schermo, escluso quello per cui usano computer, smartphone o tablet per i compiti. Gli adolescenti tra 17 e 18 anni arrivano a oltre sette ore. Così il Paese ha optato per queste linee guida, basandosi su uno studio francese del 2024.

Lo studio, condotto da Servane Mouton e Amine Benyamina, ricercatori nel campo della psichiatria e delle dipendenze, è durato tre mesi ed è stato anche più “radicale” rispetto alle linee guida poi adottate dalla Svezia: non solo gli schermi non dovrebbero essere adoperati fino ai 3 anni, ma fino a 11 anni nessun bambino dovrebbe avere uno smartphone. Al massimo, per ragioni di sicurezza, va bene un cellulare vecchio stampo non connesso a Internet.

Alcuni social network molto utilizzati ammettono l’iscrizione degli adolescenti, ma sempre lo stesso studio ha affermato come fino a 18 anni dovrebbero essere evitati quei social media che prevedono un profitto. Il rischio consiste appunto nello sviluppare una dipendenza che influisca anche sulla riduzione delle ore di sonno.

La ricerca non demonizza in toto la tecnologia: fino a 6 anni può essere utilizzata, ma sempre e solo in team con i genitori, e per un tempo quotidiano limitatissimo, per veicolare contenuti educativi.

Molto meglio però i giocattoli che raccontano una storia, come quei cubi con i personaggi e le fiabe registrate, che replicano in senso moderno i 45 giri che si usavano negli anni ’70 e ’80 del Novecento.

I rischi all’uso indiscriminato degli schermi includono sostanzialmente, oltre allo sviluppo di una dipendenza:

  • perdita di concentrazione nel parlare, mangiare o giocare;
  • disconnessione sociale in primis con genitori e coetanei;
  • cali della vista;
  • problemi metabolici;
  • rallentamento dei processi cognitivi.
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