"600milioni per i centri in Albania, agli alluvionati...". L'Ong tedesca tenta l'assalto al governo

L'organizzazione tedesca Sea Watch tenta di fomentare gli italiani contro il governo con comunicati populisti e pretestuosi sull'alluvione

"600milioni per i centri in Albania, agli alluvionati...". L'Ong tedesca tenta l'assalto al governo
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Sea Watch continua nella sua propaganda anti-governativa nei confronti dell'esecutivo Meloni. La Ong tedesca dei migranti, con sede a Berlino e utilizzo di più navi battenti bandiera della Germania, cerca costantemente di intromettersi nelle politiche italiane, forte di una legittimazione accordata dalle forze politiche attualmente all'opposizione. L'asse tra le Ong e la sinistra italiana è particolarmente saldo, le prime intervengono dove la seconda non vuole "sporcarsi le mani", con l'obiettivo di colpire il governo per tentare di indebolirlo. Una strategia che viene portata avanti con costanza dalla Ong tedesca, che riesce a intromettersi in quasi tutti i grandi casi di cronaca del nostro Paese per fare pressioni. Sembra che Sea-Watch tenti di fomentare l'opinione pubblica nei confronti del governo, di scatenare una sorta di indignazione di stampo populista per sollevare le proteste. E l'ultimo tentativo in tal senso riguarda l'alluvione in Emilia-Romagna.

"Il Governo Meloni stanzia più di 600milioni di euro su centri detentivi per migranti in Albania, ma solo 20 per le popolazioni colpite da alluvioni. Patriottismo e propaganda", scrivono dalla Ong. Certo, il loro è un discorso interessato, in quanto con la delocalizzazione dei centri per i migranti in Albania, all'esterno dei confini europei, l'Italia è pronta a fare un lavoro molto più preciso per i rimpatri dei migranti irregolari che non hanno alcun diritto di entrare e restare nell'Unione europea. Che invece è lo scopo delle Ong quello di portare i migranti raccolti nel Mediterraneo in Italia. Investire 600milioni di euro nei centri per migranti in Albania significa migliorare sensibilmente la sicurezza all'interno dei confini del Paese, implementando le strategie di rimpatrio e, di fatto, riducendo le spese di sostegno degli stessi sul territorio nazionale. Soldi risparmiati che possono essere investiti in altri ambiti.

Sara Kelany, onorevole di Fratelli d'Italia e responsabile immigrazione del partito, ha replicato alla Ong: "La Sea Watch, con una faccia di tolla non indifferente, contesta i 600 milioni stanziati dal governo italiano per i centri di rimpatrio in Albania, paragonandoli strumentalmente ai 20 milioni stanziati per l’alluvione dell’Emilia-Romagna. Posto che i 20 milioni, primo stanziamento per questo nuovo evento calamitoso, sono stati stanziati nel giro di 48 ore, dunque in tempi record, e che i 600 milioni per i centri in Albania sono stati stanziati per un arco di cinque anni, chiedo, dopo questa ideologica e insulsa invettiva: perché la Sea Watch, Ong tedesca, vedeva tra i suoi finanziatori Elly Schein?". Quindi, ha concluso: "Non poteva la Schlein, quando era vice presidente dell'Emilia Romagna, decidere di investire tempo e soldi per gli italiani, in luogo di finanziare organizzazioni non governative straniere che hanno scientificamente deciso di mettere in ginocchio l'Italia con sbarchi indiscriminati sulle nostre coste?".

Contrapporre le spese per la realizzazione dei centri in Albania con i ristori per le popolazioni alluvionate, per altro, non è solo populista da parte della Ong, ma è una forzatura ideologica.

Cercare di insistere sulla rabbia delle popolazioni colpite dal maltempo, che prima di tutto dovrebbero essere assistite dai governi regionali e poi, in seconda istanza solo in caso di emergenza, dal governo nazionale, è la dimostrazione di quale sia l'obiettivo finale di queste organizzazioni, sempre più politiche e meno solidali, orientate al perseguimento di un'agenda politica a favore della sinistra.

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