Come sapete, l'umanità non mangerà il panettone. Infatti oggi sul mondo si rovescerà il vaso di Pandora, che non è il prodotto concorrente. Affrettatevi a leggere il cucù prima che finisca il mondo; non è una necessità cosmica ma una vanità personale, per lasciarvi un ricordino. Oggi avevo un treno e spero che per la fine del mondo sia previsto il rimborso del biglietto. Sono disposto a lasciare debiti, ma non transigo sui crediti. Stasera parlerò di Dio patria e famiglia, sapendo che almeno Uno dei tre, cascasse il mondo, sarà ancora presente. Se d'improvviso vi si spegne la tv o il cellulare non preoccupatevi, è la fine del mondo, tutto come previsto. Temo però la puntualità della profezia perché i Maya erano pur sempre meridionali, e dunque imprecisi negli appuntamenti. Comunque è bello sapere che si va via tutti insieme, non si lasciano rimpianti, orfani, eredità.
Da dove nasce questa psicosi della fine del mondo? Dall'egocentrismo cosmico che ci divora, divinizza il presente e l'io e ci fa credere che dopo di noi sarà il diluvio. Non riusciamo a pensare al mondo senza di noi, così ce lo portiamo appresso. Invece, il bello di oggi è che ci sarà domani. Nell'Anno Mille l'attesa abortita della fine del mondo rianimò il mondo e accese una gran voglia di vivere.
Aspettiamo con disperata fiducia che il miracolo si ripeta. E che il Maya non aztechi la previsione. L'umanità continuerà a morire con sistema rateale, a uno a uno, e i funerali si svolgeranno in forma privata. Nel frattempo, viva il 22 dicembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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