Corallo torna, Fini trema

Il mercato del gioco d'azzardo muove una grande quantità di denaro. In più di un'occasione la strada del re dei videopoker si è incrociata con Fini

Corallo torna, Fini trema

Impossibile non chiedersi perché abbia deciso di interrompere la sua latitanza. Soprattutto se lo starà domandando, chissà se con qualche timore, Gianfranco Fini che al re delle slot machine Francesco Corallo, proprietario della Bplus Giocolegale (già Atlantis World Group) è legato da un filo sottile che parte da lontano, almeno dal 2004 quando i due vennero fotografati insieme a pranzo nell'isola di Saint Marteen, una foto che all'ex presidente della Camera ha creato a posteriori qualche imbarazzo. Corallo nel maggio del 2012 era stato raggiunto da un ordine di arresto nell'ambito di un'inchiesta milanese su un presunto finanziamento illecito da 148 milioni di euro concesso alla Atlantis/BpPlus dalla Bpm allora guidata da Massimo Ponzellini, che finì ai domiciliari. Da allora Corallo era sparito dalla circolazione e si era rifugiato a Santo Domingo. Ora è tornato e subito il gip di Milano Cristina di Censo ha fissato l'interrogatorio di garanzia che verrà effettuato per rogatoria da un collega di Roma.

Il mercato del gioco d'azzardo legale in Italia muove una grande quantità di denaro e in più di un'occasione la strada del re dei videopoker si è incrociata con quella di Fini. Anche con la vicenda della casa di Montecarlo: James Walfenzao, il broker protagonista degli intrecci societari che hanno portato il cognato di Fini, Giancarlo Tulliani, nell'appartamento monegasco è uomo di Corallo.

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