Abuso d'ufficio, Nordio: "L'Ue non ci chiede di reintrodurre il reato"

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il question time in Senato risponde anche sul caso Pozzolo: "Mi inchino al segreto istruttorio"

Abuso d'ufficio, Nordio: "L'Ue non ci chiede di reintrodurre il reato"
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"L'Europa non ci chiede la reintroduzione del reato di abuso d'ufficio, ma ci chiede di combattere la corruzione. In Italia abbiamo un arsenale normativo più che adeguato". Il ministro della giustizia, Carlo Nordio, risponde così ad una interrogazione dei Cinquestelle durante il question time in Senato. Il Guardiasigilli precisa che “non vi sarà nessuna esitazione da parte del governo e da questo ministero". Sul tema della corruzione "non si cederà nemmeno di un pollice".

Durante il question time è stato affrontato il caso del deputato Emanuele Pozzolo. Nordio, a tal proposito, è stato molto chiaro:"Da ministro mi inchino davanti al segreto istruttorio”. Le indagini sono in corso“e – sottolinea il ministro - sarebbe improprio, se non delittuoso che io vi rivelassi delle cose, ammesso che le sapessi, ma non le so perché fortunatamente il segreto istruttorio è stato doverosamente tutelato". Il ministro, rispondendo a un’interrogazione dei renziani, ha poi aggiunto che, qualora dovessero emergere delle novità, sarebbe il primo a venire in Aula a riferire. Detto ciò, Nordio ha poi difeso gli uomini della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro presenti alla festa di Capodanno:"Non vi è nulla di scandaloso se a una manifestazione conviviale partecipano anche le persone che devono tutelare chi prende parte a quella situazione conviviale".

Il ministro, infine, è intervento sull’uso "disinvolto" dei social da parte di alcuni magistrati e ha annunciato: "Stiamo valutando anche degli interventi legislativi, perché hanno raggiunto livelli di intollerabile denigrazione dell'intero corpo della magistratura". Nordio invita i magistrati a usare "un minimo di buon senso” affinché non siano solo imparziali, ma lo sembrino anche nella vita pubblica. Infine, sulla riforma della giustizia penale, il ministro ha spiegato che l’obiettivo è “ridurre gli arretrati della giustizia civile perché è l’incertezza del diritto, l’incertezza dei rapporti giuridici, che incide economicamente sulla nostra vita finanziaria”. La giustizia civile, quindi, per Nordio, ha la priorità su quella penale.

Nel corso del question time si è parlato anche del caso di Ilaria Salis, cittadina italiana detenuta in Ungheria, su cui Nordio ha espresso la sua partecipazione al dolore della famiglia e ha assicurato il suo impegno "per mitigare la situazione di questa persona e per agire, nei limiti del possibile, per un

affievolimento della sua situazione”. In assenza di una condanna definitiva, però, non esisono strumenti giuridici che consentano "l'esecuzione nel Paese di origine delle misure cautelari di tipo carcerario".

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