Accademia militare di Modena, dove si laureano e si formano gli ufficiali di domani

La formazione dei futuri ufficiali del nostro Esercito passa attraverso una rigida selezione che guarda non soltanto alle attività in campo ma anche alla formazione culturale

Il Generale Scalabrin con la Commissione di laurea e i neo ingegneri
Il Generale Scalabrin con la Commissione di laurea e i neo ingegneri
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Una delle nostre eccellenze italiane è sicuramente l'Accademia Militare di Modena, l'Istituto deputato alla Formazione dei futuri Ufficiali in servizio permanente dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. E proprio nei scorsi giorni, in questo luogo dove si formano le grandi figure del nostro esercito, si sono svolti due importanti eventi.

Laurea in ingegneria per l'esercito

Nei giorni scorsi è avvenuta la cerimonia di proclamazione di venti Ufficiali Allievi del Corpo Ingegneri e dell’Arma dei Trasporti e Materiali, provenienti dal 203° corso “Lealtà” che hanno conseguiito la laurea in Ingegneria. I neolaureati sono così giunti al termine della prima parte del loro percorso formativo sviluppato presso l'Istituto e l’Università di Modena e Reggio Emilia, fondamentale per garantire alla Forza Armata le indispensabili professionalità.

Una recente modifica apportata al loro percorso formativo ha anche permesso agli Ufficiali dell’Arma dei Trasporti e Materiali, di frequentare il corso di laurea in ingegneria meccanica, elettronica e del veicolo. Il percorso proseguirà poi con il completamento presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ed il Politecnico di Torino con il conseguimento della laurea magistrale.

Gli allievi vengono reclutati mediante distinti concorsi stabiliti da appositi decreti pubblicati annualmente. Per accedere i concorrenti devono possedere un diploma di scuola media superiore che consenta l’iscrizione all’Università e devono superare prove di selezione.

La formazione "sul campo"

Nell'Accademia, fondamentale anche la "formazione sul campo" con esercitazioni continuative presso le aree addestrative del 3° Reggimento Alpini della Brigata “Taurinense”. Nei giorni scorsi si è concluso il periodo dedicato all’addestramento pratico tecnico militare integrato, tra gli Ufficiali frequentatori delle varie Armi e quelli appartenenti al Corpo Sanitario dell’Accademia Militare. a cui ha preso parte anche il Generale di Divisione Davide Scalabrin, Comandante dell’Istituto militare modenese.

L'esercitazione “Una Acies 2024” pianificata per gli istituti di formazione e svolta durante l’intero mese di settembre, ha visto tutti gli Ufficiali Allievi dell’Istituto protagonisti nella condotta di moduli addestrativi ad elevata connotazione tecnico professionale, utili al conseguimento dell’obiettivo formativo prefissato per il rispettivo anno di corso.

In particolare, presso le aree addestrative di Oulx e Baudenasca, gli Ufficiali del 204° corso “Volontà”, sotto l’esperta guida di istruttori del 3° Reggimento Alpini e di altri Reparti della Brigata Alpina “Taurinense”, hanno avuto l’opportunità di approfondire e consolidare le procedure tecnico tattiche tipiche dell’impiego di unità, di livello plotone, in particolari situazioni, come il combattimento in ambiente montano e quello in aree fortemente urbanizzate.

Il Corpo Sanitario

Fondamentale anche la presenza degli degli Ufficiali del Corpo Sanitario, che ha arricchito ulteriormente questa fase del percorso formativo che, grazie all'addestramento nello specifico settore, ha contribuito a creare un sistema addestrativo integrato estremamente reale e aderente agli scenari di possibile impiego dei futuri Comandanti.

In particolare, le capacità professionali acquisite grazie ad una “didattica integrativa" e successivamente messe in campo dagli Ufficiali durante l'esercitazione, hanno permesso di gestire in maniera ottimale gli sgomberi sanitari verso un Role 2 Forward - allestito dal 1° Reparto di Sanità di Torino - coordinati dalla cellula PECC (Patient Evacuation Coordination Cell) ed eseguiti attraverso l'impiego di

mezzi tattici e di aeromobili con relativa stabilizzazione a bordo del ferito, sottolineando l'importanza di un percorso professionale caratterizzato da numerosi corsi specifici utili alla formazione del medico militare.​

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