Alessandra Todde, la grillina invisa a Soru che tenta il "colpaccio" in Sardegna

Sottosegretaria, viceministra, deputata e adesso anche candidata alla presidenza della sua Regione di provenienza: ecco chi è l'esponente che sfiderà Truzzu alle prossime elezioni (Soru permettendo)

Alessandra Todde, la grillina invisa a Soru che tenta il "colpaccio" in Sardegna

Se in ambito nazionale l'alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle è tutt'ora in alto mare, sui territori il centrosinistra tenta disperatamente di mettersi assieme in ottica elettorale. È il caso della competizione per la presidenza della Regione Sardegna, dove le comunità guidate da Elly Schlein e Giuseppe Conte sono riuscite a convergere sul nome di Alessandra Todde per cercare di strappare l'istituzione al centrodestra. Domenica 25 febbraio si apriranno le urne, ma tutto lascia intendere che più che Paolo Truzzu - sindaco uscente di Cagliari e candidato governatore per Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - il vero avversario dell'esponente grillina sia più quel Renato Soru già presidente di Regione che ha non ha per niente digerito la modalità della scelta del "campo largo" (ormai sempre più rimpicciolito) di puntare sull'ex viceministra e che quindi, per dispetto, si è gettato nella mischia pure lui - per il Terzo Polo - per sottrarre voti a Pd e 5 Stelle. Tra nove giorni non ci si dovrà dunque stupire se qualcuno a sinistra potrà mangiarsi le mani per non avere trovato un accordo in comune con tutte le forze che compongono l'attuale opposizione in Parlamento.

Da manager a viceministra: la carriera di Alessandra Todde

Nata a Nuoro il 6 febbraio 1969, Alessandra Todde si laurea in Scienze dell'informazione e, successivamente, in Informatica presso l'Università di Pisa conseguendo l'esame di stato per potere avere la possibilità di iscriversi all'Albo degli Ingegneri: a questo ordine professionale, tuttavia, non si è mai iscritta. Vive per circa undici anni negli Stati Uniti d'America dove si occupa di energia ed evoluzione digitale. Nel frattempo diventa Ceo di Energeya, sviluppatrice di software per il settore dell'energia, poi acquisita dal colosso americano del software Sungard. Nel 2015 è Partner in Kaufamnn & Partner, società di consulenza, mentre nel luglio 2018 ritornata nella sua regione quando l'Olidata, società leader del settore informatico, le propone un ruolo di primo piano nel progetto di risanamento dell'azienda: quello di amministratore delegato. Questo compito durerà fino ad aprile 2019, quando si dimette per candidarsi alle elezioni europee del 2019 come capolista nella circoscrizione Italia insulare per il Movimento Cinque Stelle.

Questa esperienza non sarà però fortunatissima, in quanto Todde - scelta direttamente dall'allora capo politico del M5s, Luigi Di Maio, otterrà 88.206 preferenze e non risulterà eletta. Poco male per lei, perché pochissimi mesi dopo il governo Conte 2 (5 Stelle e Pd) prenderà il posto del Conte 1 (grillini e Lega) e, il 16 settembre 2019, viene nominata sottosegretaria di Stato al Ministero dello sviluppo economico, affiancando così il neo ministro pentastellato Stefano Patuanelli. Dal quel momento in poi per l'ex Ceo di Olidata comincia ufficialmente un'intensa attività di politica attiva, con gli oltre 150 tavoli di crisi che deve affrontare in questo suo ruolo istituzionale. L'esecutivo di centrosinistra dura appena un anno e mezzo scarso, ma Mario Draghi la promuoverà addirittura a viceministra nel medesimo dicastero nel "governo del Presidente". Non solo: nell'ottobre 2021 Giuseppe Conte la designa a vicepresidente del M5S, assieme a Paola Taverna, Mario Turco, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa. La nomina verrà poi confermata attraverso il voto degli iscritti e il suo compito durerà fino a dicembre 2023. Nel frattempo, è diventata anche deputata alle elezioni del settembre 2022. Qualcuno ha comunque storto il naso sul suo nome da portare in Sardegna, in quanto al comma n dell'articolo 2 del regolamento interno al M5S per le Politiche del 2018 si precisa che il candidato: "Non dovrà essersi dimesso o aver rinunciato ad una carica elettiva, fatti salvi i casi di scioglimento o commissariamento anticipato dell’organo e/o comprovate ragioni di salute e non dovrà aver cambiato gruppo consiliare e/o parlamentare".

La gaffe in televisione della grillina sul Tap

Durante la sua esperienza al governo fa scalpore una sua dichiarazione televisiva. Durante una puntata di Piazzapulita del febbraio 2022, infatti, Antonino Monteleone le ricorda che i grillini erano contrari alla costruzione del Tap, il gasdotto transadriatico che in una fase molto critica dopo l'invasione della Russia in Ucraina aveva garantito all'Italia il 10% dell'approvvigionamento di gas. "Il tema non è l'infrastruttura in sé, ma che beneficio può portare al nostro Paese - fu la risposta della Todde -. Il Tap ha portato 10 miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan e quindi è buono il fatto che abbiamo differenziato la fonte e quel gas è particolarmente conveniente". Si trattava di un'argomentazione abbastanza surreale perché l'obiettivo del Tap non era "creare un'infrastruttura in sé", come se fosse un'installazione artistica, ma proprio differenziare le fonti di approvvigionamento facendo arrivare il gas dall'Azerbaijan. "Avete preso i voti di chi non lo voleva e adesso rivendicate di averlo fatto. È un po' strana questa cosa...", fu poi l'osservazione del giornalista quando l'ex vicepresidente del M5s affermò che "il Tap è stato supportato dal governo Conte".

E in effetti basta andare a recuperare le dichiarazioni dei vari Di Maio, Di Battista, Lezzi per vedere come i grillini si fossero sempre opposti, con ogni mezzo, alla realizzazione di un'opera (ora ritenuta strategica) senza però riuscire nel loro intento.

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