Alfano: Letta giù dopo la decadenza? Dopo sarebbe peggio. E Fitto: vuol fare la festa a Berlusconi

Il vicepremier insiste: "Governo giù dopo la decadenza? Dopo sarebbe peggio". E nel Pdl prosegue il braccio di ferro

Alfano: Letta giù dopo la decadenza? Dopo sarebbe peggio. E Fitto: vuol fare la festa a Berlusconi

L'ipotesi di far cadere il governo in caso di decadenza di Berlusconi dal Senato non convince Angelino Alfano: "In ogni caso dopo sarebbe peggio - dice il vicepremier a "La telefonata" (Canale 5) - perché o si farebbe un governo di sinistra-sinistra all’opposto delle posizioni Pdl o si andrebbe al voto senza il nostro campione, Silvio Berlusconi, che sarà incandidabile". Alla domanda su come si faccia a rimanere alleati con chi fa decadere Berlusconi, Alfano replica in questo modo: "Una volta che sarà avvenuta la reazione facendo cadere il governo a seguito di una ingiusta decadenza, perché applicata in modo retroattivo una norma che non può esserlo, subito dopo che si fa? Si fa cadere la legislatura e andiamo al voto senza il nostro campione, Silvio Berlusconi, che sarà incandidabile? Oppure la legislatura prosegue con un governo di sinistra-sinistra? In tutti e due i casi, sarebbe peggio dello stato attuale". "Un governo di sinistra-sinistra - prosegue Alfano - abbasserebbe il livello dei contanti, farebbe un attacco ulteriore al patrimonio privato e alla casa, farebbe delle nostre frontiere, per l’immigrazione, delle frontiere-gruviera. Se finisse la legislatura, invece, non potremmo schierare Berlusconi".

Alfano si arrabbia quando lo paragonano a Fini: "Noi siamo tutti frutti o rami dell’albero berlusconiano. Non accettiamo paragoni che non ci appartengono per storia, biografia e anche per rapporto con Berlusconi, perché con lui abbiamo un rapporto di grande affetto e un vincolo non paragonabile a quello di altri".

A stretto giro di posta arriva la replica di Raffaele Fitto, "lealista" del Pdl: "Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia guastare la festa al presidente Berlusconi, ma che si voglia fargli la festa". "Non crediamo - prosegue - che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto, lui, non altri, da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa".

Quanto al cosiddetto metodo-Boffo, cui gli alfaniani sostengono di essere vittima da parte della stampa vicina al centrodestra, Fitto la butta sul ridere: "Riteniamo che sia ormai un vero e proprio 'metodo buffo' che si continui a parlare di 'metodo Boffo' da chi, da sempre, ha avuto solo onori, ruoli e trattamento in guanti bianchi. Così come è grave e sintomatico - incalza - che non vi sia stata alcuna smentita alle battute e alle irrisioni che alcuni giornali hanno attribuito al ministro Saccomanni verso il nostro leader. E se un ’metodò va quindi denunciato, è quello di chi, tra una riunione di corrente e l’assenza alle riunioni ufficiali di partito, vuole solo guadagnare tempo - è l’accusa che arriva dai falchi - per realizzare un percorso alternativo rispetto a Berlusconi, ai nostri programmi e ai nostri elettori".

Cicchitto: annullare il Consiglio nazionale Pdl

Ospite della trasmissione Omnibus, su La7, Fabrizio Cicchitto osserva che "se si vuole ragionare per poter evitare uno scontro questo Consiglio nazionale dovrebbe essere annullato, ma allo stato attuale non ho sentito cose di questo tipo. Nessuno può pensare di fare il furbo e cioè fare il Cn, smontare il Pdl, fare un partito con a guida un uomo solo e risolvere il problema del rapporto governo-decadenza il 27: questo sarebbe un percorso impossibile, un falso compromesso, un imbroglio". E prosegue alzando il livello dello scontro: "Se il contesto del Consiglio Nazionale segna un’intesa politica e si fa un dibattito e un confronto normale è un conto, ma se le cose restano al punto in cui stanno, con le ultime dichiarazioni di Berlusconi, allora le cose sono molto più complicate. Per il bene di Berlusconi e del paese - puntualizza Cicchitto - bisogna tenere in piedi questo Governo, fare le riforme istituzionali e la riforma elettorale, realizzare un politica economica per la crescita, con tutti i vincoli di un Europa arcigna, dopodiché nel 2015 andare al voto. Se si butta tutto per aria - prosegue - e si fa la crisi di Governo non si sa cosa ne viene fuori: nei migliore dei casi un Governo di scopo senza di noi per fare una legge elettorale rispetto alla quale noi non potremmo dire nulla, con un paese che ci metterebbe in conto la crisi finanziaria che ne verrebbe e nessun vantaggio per Berlusconi".

Capezzone: governativi ci prendono in giro

"Fitto descrive con precisione chirurgica una realtà dolorosa, ma purtroppo verissima - dice Daniele Capezzone -. Da giorni, c’è chi si esercita a negare i problemi, a nascondere sotto il tappeto almeno due realtà con cui occorre invece fare i conti, come cerco da tempo di ripetere, ottenendo risposte evasive e sfuggenti.

Primo: che si fa se il Senato vota la decadenza di Silvio Berlusconi? Ci si sottomette al giustizialismo della sinistra? Secondo: che si fa se torna la tassa sulla casa? Si subisce la logica tassa e spendi, mettendo nel cassetto gli impegni con i nostri elettori? Chiunque finga di non vedere questi macigni, prende in giro se stesso e gli altri".

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