"Andate a votare, non abbiamo ancora vinto". Ancora bufera su Emiliano

Dopo la notizia dell'incontro con i dirigenti dell'Asl di Lecce denunciato dal centrodestra, il governatore della Puglia ha inviato un messaggio su WhatsApp a più persone per convincerli ad andare a votare

"Andate a votare, non abbiamo ancora vinto". Ancora bufera su Emiliano
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Weekend elettorale denso di polemiche per Michele Emiliano che, evidentemente, fa fatica a comportarsi in maniera proprio impeccabile dal punto di vista istituzionale. Se questa mattina era scoppiata questa bufera relativa a un incontro del presidente della Regione Puglia con i dirigenti dell'Asl della provincia di Lecce in pieno silenzio elettorale, invece che mantenere un po' di cautela fino a quando non sarebbe cominciato lo spoglio dei ballottaggi delle elezioni Comunali, l'ex sindaco di Bari ha pensato bene di aggravare la propria posizione dal punto di vista dell'opportunità politica nel momento in cui i seggi elettorali sono aperti in otto comuni pugliesi.

Succede infatti che in serata Emiliano avrebbe inviato un messaggio tramite WhatsApp ad alcuni contatti, stando a quello che è stato riportato dal sito QuintoPotere. "L'affluenza a Bari è bassa, per favore chiamate tutti i vostri riferimenti e chiedetegli di andare a votare - scrive il presidente pugliese -. Il fatto che un candidato abbia preso la maggioranza dei voti non rende inutile il ballottaggio. Nessuno ha ancora vinto solo perché al primo turno ha preso oltre il 70% dei voti". E poi ancora: "Mobilitate tutti e chiedetegli di andare a votare. Si vota sino a domani alle 15. Forza forza forza, votare è un diritto, ma anche un dovere. Fate girare ovunque", aggiunge Emiliano. Tutto questo tenendo conto che alle ore 23 di domenica l'affluenza complessiva in Puglia era del 32,3%, con Bari città ferma al 27,1% e Lecce al 45,7%.

Un'altra figuraccia dopo quella che era stata resa pubblica nelle scorse ore dall'emittente televisiva locale Telerama, secondo cui Emiliano, la mattina di sabato 22 giugno, aveva tenuto un incontro "a porte chiuse" con "alcuni amici appartenenti a diverse categorie sociali e professionali per parlare anche del ballottaggio a Lecce". Il racconto lo si era recepito da una lettera indirizzata al prefetto da parte del deputato Claudio Stefanazzi, del Partito Democratico. "Una gravissima violazione delle norme", avevano immediatamente scritto i sostenitori di Adriana Poli Bortone, candidata sindaca del capoluogo salentino per il centrodestra adesso al ballottaggio contro il dem Carlo Salvemini.

Un aggiramento delle regole elettorali "tanto più grave perché proviene da una figura istituzionale, il presidente della Regione, che dovrebbe essere figura di garanzia dell'intera popolazione pugliese".

Emiliano non avrebbe avuto quindi troppe esitazioni "nel convocare i primari dell'ospedale di Lecce per indurli a votare il candidato di centrosinistra Salvemini", dimostrando che la sanità pubblica pugliese, "lungi dall'essere al servizio dei cittadini, indipendentemente dalle loro identità politiche, è diventata solo ed esclusivamente uno strumento di potere politico, con tutto ciò che ne consegue in termini di terzietà e credibilità". La coalizione locale di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia ha anche annunciato un esposto. Insomma: un finesettimana non esattamente edificante per il presidente della Puglia.

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