Arrestata a Nizza Chiara Rizzo, moglie di Matacena

Chiara Rizzo fermata all'aeroporto di Nizza. Sarebbe dovuta rientrare in Italia in serata

Arrestata a Nizza Chiara Rizzo, moglie di Matacena

La polizia francese ha arrestato Chiara Rizzo, moglie dell'ex parlamentare Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Il fermo è avvenuto all’aeroporto di Nizza, alla presenza dell’Ufficiale di collegamento italiano in Francia e di alcuni funzionari della Dia. La donna sarebbe dovuta rientrare in Italia in serata, via Nizza. Secondo gli inquirenti la donna era in costante contatto con l’ex ministro Claudio Scajola (arrestato nei giorni scorsi) al fine di favorire il trasferimento del marito dagli Emirati Arabi Uniti al Libano, per evitarne l'estradizione in Italia. "Avevo comunicato nel dettaglio il piano di volo della nostra assitita - dice a SkyTg24 l'avvocato Bonaventura Candido - tutti i voli e gli orari e le modalità di rientro dall’estero. La signora rientra spontaneamente in Italia, non c’è bisogno di nessuna procedura di estradizione, credo sia stata presa in consegna dall’Interpol, secondo me in serata dovrebbe arrivare a Reggio Calabria, correttamente sono andati a prenderla fino a Nizza, lo ritengo giusto e normale", sottolinea l’avvocato, secondo il quale la sua assistita dovrebbe atterrare a Reggio Calabria intorno "alle 22,40 di questa sera". Ma la Dia fa sapere che servirà qualche giorno per far rientrare la donna in Italia: potrà arrivare solo dopo che la Francia avrà avviato e concluso le operazioni dell’estradizione

Nel settembre 2013 la donna temeva di essere sotto indagine dopo aver saputo che un suo conto corrente era stato bloccato per un'indagine. Appreso che si trattava di una indagine interna della banca per accertare se fosse lei la beneficiaria del conto di una società, nel corso di una telefonata intercettata, esclama: "Ah, va bene, questo che cazzo me ne fotte, voglio dire! Io pensavo che avevano aperto una indagine di cazzo! Ma che c’entra, pensavo una indagine... ma se io non ho fatto mai niente nella mia vita, che c’entro io?". È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti della stessa Rizzo, di Claudio Scajola, accusato di inosservanza della pena per avere favorito la latitanza di Matacena, e di altre sei persone.

Parlando con un avvocato la Rizzo diceva: "Sono molto preoccupata perché mi ha chiamato un signore da Reggio Calabria dicendo che hanno bloccato dei conti, io non so che cosa c’entro, e dice che l’hanno bloccati perché.. forse perché sono beneficiaria... non lo so ... mi sembra strano su di me perché intanto io non ho ricevuto mai niente ma in più che cosa possono avere da una indagine su di me? Io che c’entro? Quindi voglio sapere! Come si fa in questo caso a sapere, se non ... ci può essere una indagine e che sanno gli altri e non so io? Boh, mi sembra strano". "Può darsi - risponde l’avvocato - che non ti mandino l’avviso di apertura di indagine, non ... bisognerebbe sentire un avvocato penalista".

In una telefonata successiva con Martino Politi, un altro arrestato, quest’ultimo le spiega l’equivoco dicendole di essere andato in banca e ricevendo la segnalazione di blocco del conto.

Poi aggiunge: "Telefoniamo al direttore e dice che è stato bloccato perchè il beneficiario comune è la signora Chiara Rizzo, che appena hanno sentito il vostro nome sono saltati dalla sedia» alla sede centrale di Siena del Monte dei Paschi e perchè, è scritto nella sintesi, "stanno facendo un’indagine interna per avere certezza che lei sia la beneficiaria del conto della società".

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