Arrestato Nicola Cosentino

L'ex viceministro in manette insieme ai fratelli per un'inchiesta sulla gestione di distributori di benzina tra Casal di Principe e Villa Briano

Nicola Cosentino
Nicola Cosentino

È stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione di distributori di benzina tra Casal di Principe e Villa di Briano, nel Casertano l'ex viceministro all'Economia Nicola Cosentino. Insieme all'ex parlamentare sono finiti in manette anche i fratelli Giovanni e Antonio.

In totale nell'operazione sono stati portati in carcere sei indagati, mentre altri sette sono finiti agli arresti domiciliari. Tra questi ci sono tre funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune di Casal di Principe, un funzionario della Regione Campania, due dipendenti della Kuwait Petroleum Italia e Antonio e Pasquale Zagaria (fratelli del boss dei Casalesi Michele catturato nel 2011). Le accuse sono di estorsione, concussione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, calunnia, favoreggiamento personale e riciclaggio con l'aggravante del metodo mafioso.

Nel mirino dei pm, che lavorano all'inchiesta dal 2011, sarebbero finiti gli impianti di distribuzione carburanti svolta dalle società "Aversana Petroli", "Aversana Gas" e "IP Service" di proprietà della famiglia Cosentino. Secondo i magistrati, gli indagati si assicuravano il rilascio di permessi e licenze per la costruzione di impianti grazie alla collaborazione di dirigenti e funzionari regionali e del comune di Casal di Principale, nonché con la complicità di funzionari della Q8. I fratelli Cosentino "attraverso un sistema di coercizione nei confronti di amministratori e funzionari pubblici locali", avrebbero quindi costretto il Comune e la Regione ad adottare atti illegittimi "per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti".

A far emergere la vicenda è stato Luigi Gallo, titolare di una stazione di servizio in costruzione a Villa di Briano. La licenza da lui ottenuta di fatto impediva ai fratelli Cosentino di averne una analoga a 5 chilometri di distanza, ma grazie a delle pressioni sul Comune, l'autorizzazione è arrivata lo stesso. A Gallo, nel frattempo, i fratelli Zagaria e l'imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi avrebbero chiesto una tangente di 10 milioni di lire e e imposto l’affidamento dei lavori di scavo e realizzazione, nel sito destinato a ospitare l’impianto di carburanti, ad imprese gestite "di fatto" dal clan Zagaria, con il pagamento di una somma complessiva di circa 100mila euro.

Episodi analoghi sono stati

ricostruiti durante le indagini, appurando la posizione di vantaggio sul mercato dei Cosentino, grazie anche alla posizione politica dell'ex parlamentare Nicola e il loro rapporto di collaborazione con il clan dei Casalesi.

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