Asse Forza Italia-Grillo sull'impeachment

Il Pd compatto: la messa in stato d'accusa di Napolitano va archiviata

Asse Forza Italia-Grillo sull'impeachment

Roma - La bomba di Alan Friedman sconvolge gli equilibri nel Comitato bicamerale che deve decidere sull'impeachment di Giorgio Napolitano. Il M5S chiede di sospendere i lavori per acquisire «nuovi atti», quelli appunto sulle manovre del Colle nell'estate 2011 per mettere Mario Monti al posto di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Dopo le conferme nel libro e in video dello stesso Monti, di Romano Prodi e Carlo De Benedetti, i grillini si trovano al fianco Forza Italia. Ma la loro richiesta di sospensiva viene bocciata e il nuovo fronte M5S-Fi teme di non avere i numeri per bloccare la mozione Pd, che vuole archiviare per «manifesta infondatezza» il procedimento di messa in stato d'accusa del capo dello Stato.

Soprattutto se si voterà oggi, come sembra probabile. Eppure, il libro di Friedman esce domani e per l'azzurro Lucio Malan sarebbe assurdo «chiudere la discussione affrettatamente», quando serve un «approfondimento» sui fatti rivelati dal Corriere della Sera. Così, insiste, si «darebbe l'impressione di aver paura del libro o del video di Monti and Co». Ma Matteo Renzi parla di «inaccettabile attacco» ad un Napolitano che ha «sempre agito nell'interesse degli italiani». Con Sel, Psi e Ppi, i democratici premono per arrivare subito al voto finale. A decidere il timing è l'ufficio di presidenza dell'organismo parlamentare che si riunisce di sera tardi, alla fine dei lavori di Montecitorio. Il presidente Ignazio La Russa vuole sentire i presidenti delle Camere, perché servono 3 ore e mezzo e se non si vota oggi, sarebbe entro lunedì. Intanto il M5S ha depositato un memoriale con dieci nuovi «capi d'accusa» a carico di Napolitano. Tutto avviene alla vigilia dell'incontro tra Napolitano e Letta, con il primo che replica duramente sul Corriere e l'altro che tenta di difenderlo. L'atmosfera è incandescente e la presidente della Camera Laura Bondrini definisce «preoccupante» l'attacco al capo dello Stato. Davvero giocò un ruolo nella caduta di Berlusconi?

I capigruppo di Fi di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, chiedono spiegazioni ed esprimono «forti dubbi sul modo di intendere l'altissima funzione di presidente della Repubblica da parte di Napolitano». Attacchi «incomprensibili e ingiustificati», replica il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda. Beppe Grillo gongola: «Un Savoia al posto di Napolitano avrebbe avuto più ritegno». Per il M5S ora tutti saltano «sul carro dell'impeachment». Certo, Fi è convinta che la richiesta pentastellata non è infondata e al voto si schiererà con il M5S. Augusto Minzolini conferma che va rivalutata la procedura di messa in stato d'accusa del capo dello Stato. «Il Quirinale smentisca le rivelazioni di Friedman - chiede Daniela Santanchè - un'ombra scurissima e inquietante incombe sul Colle». E dopo la lettera di Napolitano Maurizio Gasparri trova che la risposta «non convince». È un' «inquietante» conferma, incalza Giorgia Meloni di Fdi, dei «nostri forti sospetti».

Il Pd insiste sul comportamento «ineccepibile» di Napolitano e sul fatto che Berlusconi cadde per la crisi della sua maggioranza. Per Ilaria Borletti di Sc, non si tocca «chi ha salvato il Paese». Anche il Ncd non si unisce alle accuse e Paolo Naccarato avverte che «quest'indegna gazzarra» può essere pericolosissima, mentre è incerta la posizione della Lega.

Insomma, chiede il grillino Luigi Di Maio, si vuole «insabbiare» tutto? Per Vito Crimi serve almeno una settimana per l'indagine sui nuovi fatti: «Non è un'accusa - precisa - La richiesta passerebbe all'aula e poi alla Consulta».

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