Nelle ultime settimane si sta assistendo a un incremento delle partenze dalla Libia orientale in direzione dell'Italia. Barconi con centinaia di migranti a bordo lasciano le coste del Paese nordafricano e puntano verso il nostro Paese. Verso l'Italia, non verso i Paesi orientali del Mediterraneo, lasciando ipotizzare una strategia ben precisa dietro questa scelta, che aumenta il braccio di mare da percorrere e, di conseguenza, anche i rischi. Ma i dubbi aumentano dopo l'arrivo a Catania del barcone con 600 migranti a bordo, parte degli 800 che erano stati intercettati in zona Sar italiana.
La procura di Catania, infatti, ha aperto un'inchiesta su questo barcone perché, come riferisce il quotidiano il Messaggero, quel natante ha alle spalle una storia che merita di essere approfondita. Il Kefiah1, questo il suo nome, è un peschereccio battente bandiera libica lungo oltre 30 metri dotato di doppio ponte. In cabina di pilotaggio è addirittura presente un sistema radar, utile per seguire la rotta impostata. Fin dall'inizio era evidente che non si trattasse dell'ennesimo barcone improvvisato ma di qualcosa di ben più strutturato, diverso dal solito. Dalle prime indagini è emerso che il Kefiah1 altro non è che il Cupea, una nave fabbricata alla fine degli anni Sessanta che per molti anni è stata adibita alle operazioni di ricerca nel mare del Nord.
Opera in ambito off-shore per decine d'anni finché nel 2015 non viene acquistata da una Ong. A farla sua è Sea-Watch, che dopo alcuni adattamenti la rimette in mare con il nome di Sea-Watch 2. Come si legge nel sito ufficiale della Ong, questa imbarcazione resta in servizio per due anni con quel nome ma viene poi ceduta all'organizzazione Mission Lifeline, anche questa tedesca e con sede a Dresda, che la rimette in mare con il nome di Lifeline. Nel 2018 viene fermata a Malta, dopo aver ottenuto la negazione d'ingresso in Italia nell'ambito delle operazioni dei porti chiusi ma poi, da quel momento, non hanno più sue notizie.
Alla fine è riuscita ad arrivare in Italia, ad arrivarci carica di migranti ma partendo dalla Libia per mano degli scafisti.
Come ha fatto a entrare in possesso delle organizzazioni criminali libiche che si occupano di traffico illegale di migranti? Questa è una delle domande alle quali la procura di Catania tramite la sua inchiesta è chiamata a rispondere, ripercorrendo le tappe a ritroso della storia di questa nave e sciogliere, così, i dubbi e i misteri che la avvolgono. La Kefiah1 è ora al porto di Catania e da lì non è destinata a spostarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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