"Bene il decreto flussi". "A Cutro figuraccia del governo". Scontro sui migranti

Sui migranti è ancora scontro. Per la rubrica Il bianco e il nero, ecco le opinioni delle deputate Chiara Colosimo e Vittoria Baldino

"Bene il decreto flussi". "A Cutro figuraccia del governo". Scontro sui migranti

L'accoglienza dei migranti, il decreto flussi, la lotta agli scafisti e alle navi Ong sono tutti temi che dividono maggioranza e opposizione. Per la rubrica Il bianco e il nero, su questo tema, abbiamo raccolto le opinioni della deputata meloniana Chiara Colosimo e della pentastellata Vittoria Baldino.

Condivide i contenuti del decreto flussi?

Colosimo: "È impossibile non condividerlo. Ci troviamo di fronte, infatti, a un impegno senza precedenti del governo sul dossier migratorio. L’obiettivo delle nuove misure è quello di rafforzare gli strumenti di contrasto all’immigrazione illegale con una stretta senza uguali e precedenti sui trafficanti di esseri umani ma allo stesso tempo semplificare le procedure per l’ingresso in Italia dei migranti regolari e qualificati attraverso canali legali. È necessario evitare in tutti i modi l’ingresso di immigrati che qui non solo non avrebbero la giusta accoglienza ed inclusione ma che rischiano di diventare manovalanza per la criminalità organizzata ed un problema di sicurezza per le nostre città. Verificato il fabbisogno del sistema Italia invece tramite criteri di ingresso, quote su base triennale e corsie preferenziali per gli stranieri che in patria hanno fatto corsi di formazione riconosciuti dal governo italiano daremo inclusione e non emarginazione ma anche forza lavoro al sistema produttivo italiano".

Baldino: "È un provvedimento nato in fretta e furia in risposta alla tragedia di Cutro da dare in pasto all’opinione pubblica, ma che non affronta alla radice il problema della gestione dei flussi, semmai alimenta il problema delle irregolarità con l’abolizione della protezione speciale".

Secondo lei, il Governo ha delle responsabilità dirette o indirette nella vicenda di Cutro?

Colosimo: "Non posso non risponderle citando il premier Meloni: 'Abbiamo la coscienza a posto'. Le polemiche sono terribilmente strumentali visto che i fatti hanno pienamente dimostrato che l’Italia ha fatto tutto il possibile. Detto questo, è evidente che l’esigenza della tutela della vita ha sempre la priorità quale che sia l’iniziale natura dell’intervento operativo in mare. Ma è altrettanto evidente che sostenere che i soccorsi siano stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che lede l’onore della Nazione e offende lo straordinario lavoro della nostra Guardia Costiera e di tutti coloro da sempre operano nei soccorsi".

Baldino: "Si tratta di una tragedia che ha colpito tutti. Il m5s non ha mai attribuito una volontà al governo di far morire annegate quelle persone, abbiamo semplicemente chiesto che si chiarisse cosa non ha funzionato e cosa ha impedito le attività di soccorso, soprattutto per evitare che simili tragedie possano replicarsi in futuro. A questa domanda oggi, dopo 17 giorni, non abbiamo ancora ricevuto risposta, solo confusione e dichiarazioni autoassolutorie. La responsabilità del governo va cercata nel fatto di non essere capaci di spiegare perché lo Stato italiano non è riuscito a salvare un barcone a 100 metri dalla riva, e quindi nel fatto di non riuscire ad assumersi delle responsabilità. Basti pensare che il Ministro competente sulla guardia costiera e sull’attuazione della convenzione SAR non ha ritenuto neppure di venire a rispondere in Parlamento, anzi, quando si è svolta l’informativa di Piantedosi non era nemmeno presente. L’inadeguatezza del governo ha fatto il resto, con la figuraccia della conferenza stampa di Cutro".

Crede che ci siano i russi della Wagner dietro questa impennata di sbarchi?

Colosimo: "Non ho elementi per rispondere a questa domanda. Ma ho preso atto delle dichiarazioni del ministro Crosetto, che conosco e conosciamo tutti come persona seria e che non parla mai a sproposito, quindi se ha ipotizzato una strategia che favorisca l’aumento esponenziale delle migrazioni dalle coste africane, sfruttando l’influenza che questo gruppo di mercenari ha in alcuni di questi Paesi immagino che abbia ottimi motivi e basi su cui farlo. Resta il fatto che è abbastanza evidente che dietro l’immigrazione clandestina ci sia comunque una regia di organizzazioni criminali senza scrupoli che con la complicità degli scafisti favoriscono questi viaggi della speranza e il traffico degli esseri umani".

Baldino: "Credo che il Governo e il centrodestra in generale non abbiano consapevolezza della portata del fenomeno migratorio, delle cause, degli effetti e delle modalità di gestione a tutti i livelli: dal livello dell’ingresso, al livello dell’integrazione fino al livello del coinvolgimento europeo che è fondamentale. Non scopriamo certo oggi che dietro ad alcuni flussi agiscano delle leve politiche, ma questo è solo una parte del fenomeno. Se il governo ha delle informazioni sul ruolo della Russia sui flussi è necessario che venga a riferirne in Parlamento, altrimenti è l’ennesimo tentativo di individuare il nemico al quale attribuire le responsabilità che non riesce a riconoscersi".

L’Europa, secondo lei, è inerte di fronte al tema immigrazione?

Colosimo: "I fatti dimostrano che da parte dell’Europa c’è stato un atteggiamento quanto meno 'morbido' nei confronti di questo tema e che l’Italia, troppo spesso, si è trovata da sola a fronteggiare da sola l’emergenza migranti. Non stiamo difendendo solo i confini della Nazione, che già basterebbe, ma la porta principale di accesso all’Europa e non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo farlo soli. Ha fatto bene, quindi, il premier Meloni a chiedere a gran voce risposte europee sull’immigrazione. C’è bisogno di azioni concrete a partire dalla cooperazione con i paesi africani e sulla gestione dei flussi. L’azione internazionale del governo Meloni e il decisivo cambio di passo sul tema dei migranti, trova d’accordo anche il Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen sulle tre priorità da affrontare congiuntamente: 'aiutare chi ha bisogno di protezione internazionale, prevenire le partenze irregolari, combattere i trafficanti criminali e offrire percorsi per una migrazione sicura e legale'".

Baldino: "Sicuramente la risposta europea non è all’altezza della portata del fenomeno, che la sociologia definisce un “fatto sociale totale”. Sono anni che si parla di riformare il regolamento di Dublino che però è ancora fermo al palo. Quando nel 2018 Giuseppe Conte pose il problema in seno al Consiglio europeo per la prima volta la questione migratoria è diventata fattispecie comunitaria, smettendo di essere demandata ai singoli casi nazionali. Bisogna però aggiornare gli strumenti che l’Europa si è data per affrontare la complessità del tema: rivedere il Trattato di Dublino, ragionare di meccanismi automatici diffusi di accoglienza e integrazione, approntare un vero ‘partneriato tra eguali’ con i Paesi di origine dei flussi per intervenire sulle cause e non sugli effetti delle migrazioni. L’Europa ha il dovere morale di farsene carico ma stenta a farlo a causa degli arroganti nazionalismi che invece dovrebbero abdicare a vantaggio della solidarietà europea. Alla Presidente Meloni, che per il fenomeno migratorio invoca la solidarietà europea, ricordo che i primi ad opporsi a meccanismi più solidali sono proprio i Paesi dei suo amici dell'Est".

La legge Bossi-Fini va cambiata?

Colosimo: "Più che cambiata, va aggiornata anche alla luce di come è mutata l’origine dei fenomeni migratori che hanno ormai assunto dimensioni globali. Naturalmente garantendo sempre il diritto di asilo a chi fugge dalle guerre e dalla violazione di diritti fondamentali dell’uomo, diversificandoli dai migranti economici".

Baldino: "Questa legge negli anni ha rivelato tutta la sua inadeguatezza a raggiungere l’obiettivo per il quale era stata emanata: di fatto il numero degli irregolari non è diminuito costringendo i governi ad effettuare ripetute sanatorie. Anche gli stessi decreti flussi annuali sono delle mere sanatorie di irregolari già presenti nel nostro Paese e non strumenti per regolamentare gli ingressi. Se vogliamo davvero affrontare il problema degli ingressi irregolari e del traffico di essere umani occorre che tutte le forze politiche mettano da parte le bandierine ideologiche e si prodighino a lavorare ad un sistema efficace e sostenibile.

Meloni si è scontrata con la realtà e ha capito che con gli slogan e le promesse irrealizzabili, come il blocco navale, non si va da nessuna parte. Nel 2023 gli sbarchi sono triplicati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, questo vuole dire che il fenomeno è ampio e va affrontato con serie".

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