"Il Paese è sotto l'egemonia della sinistra". Per questo Silvio Berlusconi lancia un dipartimento Cultura in Forza Italia.
"In Italia la cultura non ha ancora pienamente espresso le sue straordinarie potenzialità di sviluppo per il progresso del Paese", ha ribadito Edoardo Sylos Labini, responsabile del dipartimento, "Anzi, nel corso dei decenni ha dovuto subire un processo di appropriazione indebita da parte di intellettuali militanti, con il concorso di professori, giornalisti e addetti ai lavori politicamente omologati". Il responsabile Cultura di Forza Italia ha quindi presentato le sue linee guida, che vanno dalla separazione delle carriere alla detassazione degli investimenti privati destinati alla cultura, oltre che a un'educazione di fondo alle arti.
"Presentiamo oggi un dipartimento da cui da tempo sentivo la mancanza, un dipartimento che riguarda la cultura. Non si tratta di fare pubblicità alla mafia come fa la tv pubblica", ha detto l'ex premier presentando il progetto nella sede del partito a San Lorenzo in Lucina, "Noi questo non lo facciamo, noi facciamo fiction per promuovere l’Italia io sono il primo imprenditore culturale d’Italia". Editoria, cinema, teatro: l'impero culturale della famiglia Berlusconi è innegabile. Ecco quindi la sua ricetta per rilanciare il Paese a partire proprio dalla cultura: "Essendo stato al governo avrei potuto intervenire un po' più da vicino sulle imprese che si occupano di cultura", ammette il leader di Forza Italia, "Sono 4650mila e muovono 80 miliardi del nostro Pil. Credo che bisogna, da qui in avanti, avere il coraggio di detassare le imprese che si occupano di cultura, ne ho parlato con i signori che stanno al governo La cultura aumenta la creatività, la creatività stimola l'economia, l'economia produce posti di lavoro".
Per Berlusconi la sinistra ha conquistato il mondo della cultura "attraverso la conquista delle casematte e ha applicato questo sistema in un modo assolutamente professionale mettendo i suoi uomini nella scuola, università, case edirtici, nei giornali, nella televisione pubblica, nella magistratura, dove prima nel 1964 e poi nel ’68 nasce Magistratura democratica".
"E questo è continuato sino ai nostri giorni e noi liberali non abbiamo saputo controbattere a una strategia così ben attuata", ha spiegato l'ex premier, "Sapete cosa è capitato da noi, quando è finita la possibilità per Togliatti di operare la conquista del potere con una rivoluzione armata. L’unica cosa che ha fatto di buono Stalin è che gli disse di no, tuttavia quel genio gli suggerì la conquista del potere attraverso la conquista dei gangli della vita sociale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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