Di sicuro il Cavaliere se l'aspettava. Appena riaffacciatosi come protagonista sulla scena politica - con l'annuncio di volersi ricandidare per la guida del Paese - subito si è riaccesa l'attenzione delle toghe nei suoi confronti. E la storia (infinita) va avanti. Ora si apprende che Berlusconi lunedì scorso doveva essere ascoltato dai giudici di Palermo (Ingroia, Di Matteo, Del Bene e Sava) in merito ai suoi rapporto con Marcello Dell'Utri, suo storico collaboratore. I pm vogliono fare piena luce in merito alla compravendita di una villa sul lago di Como di proprietà del senatore Pdl, acquistata dall'ex premier per 20,7 milioni di euro, prezzo giudicato "esagerato" dagli inquirenti siciliani. Ad anticipare la notizia della convocazione in procura del Cavaliere è il quotidiano Repubblica, che nella sua ricostruzione giornalistica avanza il sospetto che l'acquisto del Cav, avvenuto, secondo la tesi dei pm, a un prezzo troppo alto, possa essere stato un modo per finanziare Dell'Utri. Berlusconi non è andato a Palermo "per impegni già assunti in precedenza", come ha spiegato l'avvocato Ghedini. L’ex presidente del Consiglio era impegnato in una riunione di lavoro sulla crisi finanziaria con esperti di economia, alcuni dei quali stranieri. Il summit si è svolto a Villa Gernetto, in Brianza. L'interrogatorio, dunque, è stato rimandato.
Oggi riparte il nuovo processo d'appello contro Dell'Utri. La Procura di Palermo ritiene che Dell’Utri sarebbe diventato il referente di Cosa nostra dopo l’omicidio di Salvo Lima nel marzo del 1992. Le indagini sulla presunta trattativa tra stato e mafia vedono indagati anche l’ex presidente del Senato Nicola Mancino, il senatore Calogero Mannino e gli ufficiali dell’Arma Mario Mori e Antonio Subranni. Intanto una nota rilasciata da Palazzo Grazioli smentisce le frasi che Repubblica ha attribuito a Berlusconi. Il pm Antonio Ingroia, invece, non smentisce quanto uscito sui giornali.
Dell'Utri indagato per estorsione a danno di Berlusconi
Dell’Utri è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Palermo per l’ipotesi di estorsione ai danni di Berlusconi. La Procura vuole accertare se Dell’Utri abbia estorto denaro al Cavaliere, nel corso degli anni, in cambio del suo silenzio sui presunti rapporti dell’ex premier con esponenti di Cosa Nostra. Il senatore risponde così: "Questi magistrati sono malati, sono morbosi.
Non lo vedete che ogni giorno ce ne è una?". Poi è entrato nello specifico dell'accusa: "Dicono che tra le prove dell’estorsione c’è il fatto che Berlusconi ha comprato la mia villa sul Lago di Como ad una cifra superiore al suo valore. Sono tutte fesserie: la casa, che era in vendita da due anni, è stata stimata per 30 milioni di euro mentre lui l’ha pagata venti. Quindi ci ho rimesso".
Anche Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, è stata convocata come teste e come parte offesa dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’indagine a carico del senatore del Pdl, Marcello Dell’Utri, perl’ipotesi di estorsione ai danni del Cavaliere.
Alfano: basta con la solita paccottiglia
Duro il commento del segretario del Pdl Angelino Alfano: "Ancora una volta, come troppe altre volte, apprendiamo dell’ennesima replica di uno stanco copione. Si avvicinano le urne e torna il desidero di aprire la campagna elettorale per via giudiziaria. Ora il tema è la solita paccottiglia contro le origini di Forza Italia.
Rivendichiamo con orgoglio la nostra storia politica, e rivendichiamo, con i governiguidati da Silvio Berlusconi, il più duro contrasto alla criminalità organizzata. Il resto è comizio, teorema, spettacolo poco serio. È il caso di dire basta".
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