Dopo il bimbo soffocato all'Ikea, boom di richieste ai corsi della Croce Rossa

Genitori e insegnanti vogliono imparare le essenziali manovre di disostruzione pediatrica. A Roma, dove si è verificata l'ultima tragedia, nelle ultime settimane la Cri ha dovuto raddoppiare il numero dei corsi. Ogni giorno l'organizzazione riceve centinaia di mail di chi vuole capire cosa fare in caso di emergenza

L'ennesimo tragico fatto di cronaca, quello del bimbo soffocato al ristorante dell'Ikea di Roma da un pezzetto di wurstel, purtroppo soltanto l'ultimo di una lunga serie, ha fatto scattare una vera psicosi tra genitori, nonni e insegnanti. È diffusa la cansapevolezza che possa capitare a chiunque di trovarsi in una situazione di emergenza senza sapere cosa fare. E per questo la Croce Rossa Italiana, che già da anni si occupa della materia, nelle ultime settimane è stata letteralmente presa d'assalto da gente che vuole avere informazioni o seguire corsi sulle manovre che permettono di salvare i bambini in caso di soffocamento da cibo o oggetti. Un pericolo che miete vittime con troppa frequenza: ogni anno in Italia circa 50 bambini muoiono così. Un dato impressionante, che ha fatto registrare un'impennata di richieste alla Cri. A Roma, in particolare, il comitato provinciale ha dovuto raddoppiare il numero dei corsi. E gli altri comitati ricevono ogni giorno centinai di mail. Tutti vogliono imparare le essenziali manovre salva vita.

«Qualche giorno fa alla prima giornata informativa nazionale sulle manovre c'è stato un vero e proprio caos - racconta Jacopo Pagani, responsabile nazionale delle manovre di disostruzione pediatrica della Croce Rossa - la nostra casella elettronica si è addirittura bloccata. Abbiamo avuto richieste al di sopra di ogni aspettativa. Nel corso della giornata, dove siamo stati presenti nelle piazze, nei negozi, nei centri commerciali, abbiamo registrato 5mila contatti».

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