Il (nuovo) Pci torna a minacciare il caos e aggiorna la lista proscrizione: chi c'è dentro

Violare il divieto di manifestazione per il 5 ottobre pro-Hamas, mettere giornalisti e giornali nel mirino, rovesciare il governo Meloni: il nuovo manifesto del (nuovo) Partito comunista

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Con i soliti toni eversivi, il (nuovo) Pci è tornato a pubblicare e a rilanciare le sue minacce al governo Meloni e a coloro che, secondo la loro insindacabile opinione, sono soggetti vicini al mondo israeliano. L'hanno fatto in occasione dell'annunciata manifestazione del 5 ottobre da parte del gruppo dei "Giovani Palestinesi" per commemorare l'assalto terroristico in Israele del 7 ottobre 2023. Una manifestazione che intende elogiare i "martiri" della resistenza e Hamas. Per tali ragioni, l'orientamento del ministero dell'Interno è di vietarla, visto che l'organizzazione da loro sostenuta è riconosciuta come entità terrorista in pressoché tutto l'Occidente. Da, qui, la minaccia del (n)Pci.

"È necessario sfidare, da subito, i divieti minacciati da Piantedosi e richiesti a gran voce dagli agenti dell’Entità sionista! Utilizzare la denuncia nominativa contenuta nell’Avviso ai Naviganti 145 per mobilitare le masse popolari contro organismi e agenti dell’Entità sionista operanti in Italia", scrivono i comunisti. Si riferiscono alla lista di proscrizione, continuamente aggiornata, nella quale sono stati inseriti i nominativi di aziende, imprenditori, giornalisti, esponenti della cultura e della politica, che secondo loro meritano di essere messi nel mirino. "Dobbiamo rendere impossibile la vita al governo Meloni, agli agenti e ai collaboratori dell’Entità sionista che operano in Italia", si legge ancora nell'ultimo comunicato. Tra i "nuovi ingressi" nella lista ci sono, tra gli altri politici, Tommaso Foti, Lucio Malan, Giangaleazzo Bignami, Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Ettore Rosato. E poi, sono stati aggiunti, tra gli altri, Monica Setta, Gianni Vernetti, Giovanni Giacalone, Luca Barbareschi, Carlotta Morgana, Marta Ottaviani, Alessandro Litta Modignani.

"La lotta contro lo Stato sionista d’Israele e la solidarietà con il popolo palestinese e la sua ribellione è lotta alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti che attraverso le sue scorribande e operazioni criminali promuove e allarga la III Guerra Mondiale! Nessun divieto è accettabile per la manifestazione indetta il 5 ottobre a Roma e vanno violate le restrizioni minacciate dal Ministero dell’Interno qualora fossero confermate", scrive il (nuovo)Pci, che invita i seguaci a "mettere in campo tutte le iniziative utili a prevenire i divieti minacciati, per aggirarli o violarli". Tra questi, si legge, il boicottaggio alle aziende "sioniste", il supporto alla lotta studentesca, il blocco dei mezzi che trasportano armi e, si legge testualmente, "rendere le sedi dei principali media di regime (giornali come Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Foglio, ecc.) bersaglio di mobilitazioni e iniziative di lotta: mettiamo il fiato sul collo ai giornalisti complici dei crimini dello Stato sionista di Israele".

L'obiettivo eversivo è esplicitato nel fondo del comunicato: "Bisogna rovesciare il governo Meloni, rendendo ingovernabile il Paese fino a imporre un governo d’emergenza, espressione degli organismi operai e popolari e del resto delle masse organizzate". Questo è l'obiettivo, spiegano, "da perseguire per intervenire in maniera decisa contro la chiusura e la delocalizzazione delle aziende, gli omicidi sui luoghi di lavoro e in itinere, l’inquinamento ambientale, la precarietà crescente, la distruzione del sistema sanitario nazionale e della scuola pubblica e per porre fine alla complicità del nostro paese con la pulizia etnica in corso in Palestina". La costituzione "del Governo di Blocco Popolare deve essere l’obiettivo cosciente di ogni esponente del movimento comunista cosciente e organizzato, di ogni avanguardia di lotta, di ogni organismo che vuole farla finita con il governo Meloni senza cadere dalla padella alla brace di un nuovo governo in mano a partiti delle Larghe Intese".

Parole pericolose e inquietanti da parte del (nuovo) Pci, che hanno attirato l'attenzione dei deputati di Fratelli d'Italia, Francesco Filini e Sara Kelany, che in una nota hanno sottolineato come la nuova nota si un ulteriore "inquietante attacco alla libertà d'espressione e che espone a ritorsioni coloro che vengono espressamente menzionati". Per altro, hanno aggiunto, "ad oggi risultano ancora ignoti gli esecutori materiali del documento in quanto sul sito del Nuovo Pci non sono presenti riferimenti dei responsabili".

Oggi, spiegano, "apprendiamo da Il Giornale che questa terribile lista è stata aggiornata prefiggendosi altri obiettivi: violare il divieto di manifestazione pro-Hamas per il 5 ottobre, mettere giornalisti e giornali nel mirino, rovesciare il governo Meloni". Una considerazione importante, soprattutto "in considerazione del fatto che dal 7 ottobre 2023, data dell'attacco di Hamas ai civili in Israele, gli episodi di antisemitismo in Italia e in Europa sono aumentati, abbiamo presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su quali iniziative intenda intraprendere per rintracciare chi ha elaborato questa documentazione e per tutelare la sicurezza delle persone coinvolte".

Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d'Italia, ha aggiunto: "Di fronte all'eversione, come la storia insegna, il silenzio è complice. Per questo chiediamo a gran voce, ancora una volta, che tutte le forze politiche condannino questo gesto odioso che mette a repentaglio la sicurezza di cittadini italiani 'colpevoli' soltanto di avere un'opinione". La deputata di Fratelli d'Italia, Ylenja Lucaselli, lo ha definito "un altro capitolo della spregevole lista di proscrizione del cosiddetto 'Nuovo Partito Comunista Italiano'" e il senatore di Fratelli d'Italia, Giorgio Salvitti, ha definito i proclami del (nuovo)Pci come "una follia ideologica da condannare e fermare immediatamente". Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, NM, MAIE, davanti ai toni eversivi, ha dichiarato che "sembra di leggere un volantino ciclostilato dal sinistro sapore di un passato che speravamo non tornasse mai più".

Solidarietà ai nuovi professionisti e politici inclusi nella lista, nonché condanna per le dichiarazioni eversive, è arrivata anche dal senatore di Fratelli d'Italia Marco Scurria, componente della commissione straordinaria sul contrasto all'antisemitismo.

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