La Bmw pagherà il lavoro fuori dal lavoro

Rimborserà ai dipendenti anche le mail da casa e i twitter di servizio

La Bmw pagherà il lavoro fuori dal lavoro

Quante mail scrivete, quanti sms inviate, quante telefonate di lavoro fate già prima di varcare la soglia dell'ufficio, o dopo esserne usciti a fine giornata? Se foste dipendenti della Bmw queste attività le vedreste in busta paga. L'azienda leader mondiale nella produzione di automobili ha introdotto - d'accordo con la IgMetall, il sindacato dei metalmeccanici tedesco - nel conteggio delle ore di lavoro retribuite anche quelle impiegate dai dipendenti, fuori dall'azienda, per scrivere mail, messaggi dallo smartphone e persino cinguettii su Twitter inerenti alla propria attività di lavoro. Una rivoluzione nei tempi e nei modi di lavoro, annunciata ieri dallo Spiegel online. Per capire come funziona, prendiamo un dipendente che lavora 40 ore a settimana. Entra in ufficio, dal lunedì al venerdì, alle 9.30, esce alle 17.30. Ma se prima di timbrare il cartellino all'ingresso, diciamo verso le 8.30, comincia a inviare mail di lavoro o telefonare a dei clienti, e se continua fino alle 18.30 (l'ipotesi è ottimistica, c'è chi va avanti fino a tarda sera) lavora circa 10 ore in più alla settimana. Il nostro lavoratore, quindi, avrà diritto ad un taglio corrispondente delle ore che trascorre seduto alla scrivania, senza per questo vedere diminuire lo stipendio. In altre parole: la sua retribuzione è più alta.
Ora state pensando: «É quello che faccio anche io, ma mica l'azienda mi paga di più». Il fatto è che Bmw sta messa meglio di quasi tutte le altre aziende d'Europa, con redditività e margini di utile alti. L'idea di partenza, valorizzare la performance anche se il lavoratore non è fisicamente presente in ufficio, è il famoso remote working, il lavoro «da remoto», cioè dal pc di casa propria. Che è applicato - in via sperimentale - anche da alcune aziende italiane: lo fa Ikea per quadri e dirigenti centrali, lo ha scelto circa il 16 per cento dei dipendenti di Citibank, lo hanno provato 50 lavoratori Telecom e 400 di Nestlè Italia. È il principio alla base della giornata di smartworking, cioè del lavoro agile, promossa poco più di una settimana fa dal Comune di Milano e dall'associazione ValoreD. Alla Bmw questa, ora, è la norma.


E per evitare che i lavoratori passino la vita incollati a smartphone e tablet, sempre connessi, è previsto il diritto a giorni o serate in cui si può «sparire»: l'azienda non potrà contattare il dipendente, neanche online. Va bene lavorare fuori orario e fuori ufficio, ma pure un po' di riposo.
Twitter @giulianadevivo

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