Bodycam sulle divise, governo e polizia dicono sì

Governo e maggioranza presenteranno un emendamento per prevedere la bodycam sulle divise. Ma alla sinistra non basta

Bodycam sulle divise, governo e polizia dicono sì
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Garanzie di trasparenza e maggiori tutele per tutti. In primis, per le forze dell'ordine. Il governo apre all'adozione delle bodycam sulle divise degli agenti di polizia, ricevendo il plauso di questi ultimi. Mentre prosegue l'esame nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera sul ddl sicurezza, il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, ha annunciato che governo e maggioranza presenteranno un emendamento per prevedere una microcamera sulle divise, "a tutela degli operatori delle forze di polizia che mai si sottraggono e si sono sottratte a verità e trasparenza". Al contempo, l'esponente leghista ha ribadito la contrarietà del centrodestra ai codici identificativi per gli agenti, soluzione che invece la sinistra continua a chiedere con convinzione.

"Da sempre siamo contrari ai codici identificativi sulle divise delle forze di polizia, perché sono uno strumento pericoloso e dannoso che incentiva le denunce facili e strumentali a danno dell'operato delle nostre forze di polizia, che meritano riconoscenza e rispetto. I codici identificativi sulle divise della polizia possono esporre i poliziotti a una situazione di maggior pericolo e rischio", ha affermato al riguardo Molteni, commentando la bocciatura delle proposte emendative di opposizione che chiedevano proprio l'introduzione di numeri identificativi per gli agenti. Diversa è stata invece la posizione dell'esecutivo sulla bodycam, strumento che garantisce trasparenza e che tutela allo stesso tempo i poliziotti.

I primi ad accogliere favorevolmente l'indirizzo del governo, infatti, sono stati gli stessi agenti di polizia iscritti al sindacato Sap. "Apprendiamo con soddisfazione l'annuncio del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni relativo all'emendamento che verrà presentato da parte del governo e della maggioranza per prevedere le bodycam sulle divise degli operatori delle forze di polizia. Proprio quella delle bodycam è una battaglia storica del Sap in quanto si tratta di un vero strumento di trasparenza nei riguardi del nostro agire e a tutela dei colleghi", ha affermato il
Segretario Generale del sindacato, Stefano Paoloni. Al contrario - ha aggiunto - "come abbiamo sempre sostenuto, gli identificativi sono uno strumento desueto, pericoloso e soprattutto voluto da chi ha un forte pregiudizio nei confronti delle forze dell'ordine e tenta di introdurre strumenti che mettano in discussione l’autorevolezza di chi veste una divisa".

Intanto dal centrodestra si levano nuove reazioni rispetto al tentativo di identificare gli agenti perorato dalle opposizioni. "Continuiamo a lavorare al pacchetto sicurezza difendendo le forze dell’ordine nello svolgimento della loro attività. Ieri abbiamo respinto il tentativo delle opposizioni di prevedere i numeri identificativi per gli agenti; oggi abbiamo impedito che venisse cancellata la norma anti-rivolta. È incredibile come la sinistra da un lato si stia sempre più schierando a tutela di chi crea disordini arrivando anche ad aggredire gli uomini in divisa e dall'altro cerchi di creare una polemica contro il governo sulle bodycam", ha commentato Augusta Montaruli, relatrice del provvedimento e vice capogruppo di FdI alla Camera. Il riferimento della parlamentare meloniana è alle parole del responsabile sicurezza del Pd, ex viceministro dell’Interno, il deputato Matteo Mauri.

"Il governo ha cercato di intestarsi la proposta del Pd sulle bodycam annunciando un emendamento governativo di cui però non c'è traccia. Ed è lo stesso sottosegretario Molteni che, smentendo se stesso, ha detto in commissione che non ci sono iniziative di governo sul tema e che gli emendamenti su cui si può lavorare sono quelli già depositati. A riguardo, l’unico emendamento sulle bodycam che ancora deve essere votato è quello del Pd di cui sono primo firmatario", aveva affermato l'ex viceministro. Replica di Montaruli: "Chi segue attentamente i lavori della prima commissione sa benissimo che non è vero quanto asserisce il collega.

Esistono infatti più emendamenti di maggioranza accantonati. La sinistra se vuole può vantare, per ora, solo il monopolio delle norme a favore di chi le forze dell'ordine solitamente le aggredisce, non anche quelle pro bodycam".

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