Bufera giudiziaria su Ubi Banca: indagati Bazoli e Pesenti

Inchiesta su Ubi Banca per truffa e riciclaggio nella compravendita di barche e aerei. Bazoli nei guai per aver ostacolato le funzioni di vigilanza

Bufera giudiziaria su Ubi Banca: indagati Bazoli e Pesenti

La bufera giudiziaria sull'Ubi Banca travolge anche Giovanni Bazoli. Il presidente del consiglio di Intesa Sanpaolo è indagato dalla procura di Bergamo per aver ostacolato le funzioni di vigilanza insieme al presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca Franco Polotti, al presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio e al vicepresidente Mario Cera, e ai consiglieri dell’istituto Victor Massiah e Italo Lucchini. Giampiero Pesenti è coinvolto nel filone di indagine che riguarda Ubi Leasing e i suoi ex dirigenti Giampiero Bertoli, Alessandro Maggi e Guido Cominotti. I reati di truffa e riciclaggio ipotizzati dai magistrati riguarderebbero una compravendita anomala di beni da parte di Ubi-Leasing.

Il reato di ostacolo all'attività di vigilanza, ipotizzato dalla magistratura bergamasca, si riferisce a presunte, gravi anomalie nella modalità di comunicazione riguardo alle indicazioni dei vertici di Ubi Banca, nata dalla fusione di Banca Popolare di Bergamo e altre Banche Popolari. Secondo l’accusa, due gruppi di azionisti di Ubi Banca - l'associazione Amici di Ubi e l'associazione Banca Lombarda e Piemontese, quest’ultima presieduta da Bazoli - avrebbero messo in campo, senza che le autorità di vigilanza ne avessero compiuta conoscenza, un sistema di regole tale da predeterminare i vertici di Ubi Banca.

Quanto ai reati di truffa e riciclaggio contestati agli ex dirigenti di Ubi-Leasing, filone nel quale è chiamato in causa anche Pesenti, la magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di beni di lusso, tra i quali imbarcazioni e aeromobili. Tali beni sarebbero stati ceduti in leasing a persone fisiche e società. Di fronte alle prime difficoltà di pagamento delle rate concordate, i beni venivano sottratti a coloro che avevano sottoscritto il contratto di leasing e subito ceduti, a un prezzo di gran lunga inferiore al valore reale, a persone vicine a Ubi Leasing. Tra questi beni ci sarebbero anche un motoryacht Akir 108, una imbarcazione il cui valore viene stimato in oltre 10 milioni di euro e che sarebbe stata venduta a 3 milioni e mezzo e, soprattutto, il Cessna di Lele Mora oltre ad alcuni automezzi.

Secondo le ipotesi della procura orobica, molti di questi beni sarebbero stati ceduti in passato in leasing a persone fisiche e società tranne poi, di fronte a difficoltà di pagamento delle rate, essere sottratti ai firmatari del contratto di leasing e ceduti, a un prezzo inferiore, a persone vicine a Ubi Leasing.

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