Alla faccia della solidarietà femminile. Una donna a schiena dritta si presenta guardando negli occhi lo stesso uomo che, qualche mese fa, l'aveva definita "stronza", mostra orgoglio, lo gela rinfacciandogli di persona quell'insulto ricevuto e lo spiazza in contropiede. Il che dovrebbe rappresentare un esempio per tutte le donne che non si piegano alle offese di un uomo. Ma siccome la protagonista è Giorgia Meloni tutto passa in secondo piano e addirittura la si etichetta come colpevole piuttosto che come vittima dell'epiteto ricevuto da Vincenzo De Luca. Il cortocircuito della sinistra è servito e una dimostrazione lampante è stata fornita da Lella Costa su La7.
L'attrice, ospite di Giovanni Floris nell'ultima puntata di DiMartedì, è stata chiamata a esprimersi sulla reazione del presidente del Consiglio che ha spiazzato il governatore della Regione Campania. Dalla galassia femminile ci si aspetterebbe una presa di posizione a favore di Meloni. Un ragionamento potrebbe essere: finalmente una donna mette al suo posto un uomo che le aveva riservato un insulto. Evidentemente questa è una narrazione che scatterebbe in una dimensione utopica, visto che nel mondo reale domina un altro schema: il capo del governo è di destra, dunque non si può esercitare una difesa nei suoi confronti.
"Penso che sia una cosa oggettivamente brutta. Sono d'accordo con chi sostiene che anche il commento di De Luca a suo tempo non fosse stato esattamente elegante, però è anche vero che era un commento fuori onda. Un'osservazione inelegante ma non così...", è stata l'osservazione di Lella Costa. Sì, avete letto bene: l'uscita del governatore della Regione Campania era fuori dalle righe ma tutto sommato era un fuori onda. Dunque si può sorvolare? Ma se pensate di aver letto abbastanza vi sbagliate. Perché subito dopo l'attrice ha rincarato la dose e ha messo nel mirino Meloni: "Questa è una forma di bullismo. Comincio anche a capire perché Meloni preferisca farsi chiamare il presidente e non la presidente: ha degli atteggiamenti veramente maschili, un tipo di aggressività...". Bingo: Giorgia non rispetta i canoni femminili e si comporta da maschio.
Così accade che Meloni viene scaricata da una sinistra che prima si stracciava le vesti per le quote rosa e per il rispetto morale verso le donne e che ora sprofonda nell'imbarazzo. O, meglio, nel doppiopesismo.
Perché l'imbarazzo imporrebbe un silenzio che la direbbe lunga, mentre il solito doppiopesismo spinge gli alfieri rossi addirittura a scaraventarsi contro Meloni. Guai a pensare di schierarsi dalla parte di una donna di destra anche in queste circostanze. La sinistra chiude gli occhi e preferisce smentire se stessa piuttosto che essere coerente e agire di conseguenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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