
- Avrei fatto l’esposto alla Corte dei Conti contro la manifestazione per l’Europa indetta da Michele Serra e pagata dai contribuenti romani? No, ovviamente. Nel senso che di certe cose si occupa la polemica politica e non c’è bisogno di tirare in mezzo i giudici. Però mi fa veramente ridere come mr. Amaca faccia finta di nulla sulla questione. Ieri ha detto: "Non ho titolo per entrare nelle polemiche, mi sono occupato della scaletta e non dell'organizzazione. Tanti sindaci e tanti comuni, in particolare quello di Roma, mi hanno detto 'bella idea, organizziamo una manifestazione, non preoccuparti dell'organizzazione ci pensiamo noì, e basta. Da quel momento nulla in più. Di tutta la parte organizzativa, non ne so nulla. Posso solo dire che una settantina di persone sono venute a loro spese per partecipare alla manifestazione io mi sono occupato esclusivamente, ovviamente con altre persone, della scaletta, invitando un numero esorbitante di persone la cui somma di valore, in termini di mercato, è molto alta: tutta gente che fa teatro, televisione, che hanno aderito gratuitamente alla manifestazione, hanno mandato video, sono venuti a Roma a loro spese, hanno suonato e cantato a Roma a loro spese. Suggerisco a chi fa polemiche di fare il conto di quanto costerebbe avere sullo stesso palcoscenico le persone che sono state a Roma il 15 di marzo”. Quindi, fammi capire: la manifestazione pro-Europa sarebbe una sorta di concerto? Un evento culturale per Roma? Non so se vi rendete conto dell’enormità della cosa. E non è questione di 300mila euro: quelli sono spiccioli, nel traballante bilancio di Roma. Il punto è che se domani un sindaco della Lega decidesse di indire una manifestazione per l’Europa dei patrioti, invitando intellettuali di destra e sindaci sovranisti, magari con la partecipazione speciale di Viktor Orban e Marine Le Pen, potrebbe farlo. Oppure pensate che il Pd protesterebbe per l’uso indegno dei soldi dei cittadini?
- Il Pd farà un flash mob a Ventotene. Non dico altro. Sai quanti voti raccatteranno così?
- C'è un dettaglio, a cui nessuno dà peso, sulla maestra dell'asilo che ha il profilo su Only Fans. Ed esula dal fatto che ogni educatore dovrebbe essere da esempio per le giovani generazioni sul cui sviluppo emotivo e sociale hanno un grosso impatto. La signora infatti era assunta ad una scuola cattolica, che sulla morale ha un orientamento ben preciso. I gestori dell'istituto, e i genitori che hanno scelto quell'indirizzo, hanno il diritto di volere che i loro figli vengano educati secondo quei valori. Dunque era più che fuori luogo. Se non si dimette, è giusto se la licenziano. Giusta causa.
- Immaginate che bello: il governatore delle Marche che indice una manifestazione "Per l'Europa delle Nazioni" diffondendo in piazza, dal palco pagato dai contribuenti, lo scritto di Giorgio Almirante sull'Europa "che va a destra o non è". Sinceramente, Michele Serra: ti andrebbe bene lo stesso? Tu hai la tua idea di Ue. Meloni ha la sua. Legittimamente. Se è corretto che il Comune di Roma paghi per la manifestazione di Repubblica, dovrebbe farlo per tutti gli eventi che credono in un'altra europa. Aspettiamo il bonifico.
- Dice la figlia di Altiero Spinelli: “Gli antifascisti stavano in carcere al confino, non in una situazione bella e beata. Nel 1941 in Italia c'era la dittatura fascista e l'Europa si trovava sotto il dominio della Germania hitleriana. In quel contesto si pensa alla rivoluzione, a un terremoto che possa abbattere quei regimi”. Tutto vero. Ma non è che per abbattere un regime devi necessariamente immaginare un altro regime delle élite. Non è che il confino giustifica tutto. Perché pure Lenin era in esilio la rivoluzione che immaginò contro lo Zar di tutte le Russie, che poi divenne realtà, a differenza di quella di Ventotene, si è dimostrata essere il peggior incubo dell’umanità insieme e al pari del nazismo. Cioè: la restrizione della propria libertà non giustifica necessariamente la teorizzazione di un nuovo ordine mondiale rivoluzionario, dittatoriale e contro la proprietà privata. Alcide De Gasperi, per dire, era e resta un padre fondatore dell’Europa ma certe orripilanti teoria non le ha mai vergate in un Manifesto.
- Ma tanto ormai il Manifesto di Ventotene lo hanno trasformato in una seconda Costituzione. Come la “Carta più bella del mondo”, premio assegnato senza motivo alcuno, anche lo scritto di Spinelli viene elevato a totem a scatola chiusa. In maniera acritica. Invece sia l’uno che l’altra contengono dei passaggi memorabili, altri molto meno. Anche la Costituzione, dopo quasi 100 anni, col crollo dell’Urss, l’avvento dell’Intelligenza Artificiale e dei robot, forse meriterebbe un’aggiornatina. Non di essere considerata un immutabile Corano laico.
- Chi sventola il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, sotto il fascismo, si vada a leggere le Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, redatto a fine del 1942, sempre sotto il fascismo. Sono la dimostrazione che, pur di fronte all’avanzata del nazismo, si potevano teorizzare tesi molto meno rivoluzionarie e antidemocratiche di quelle di Spinelli e Rossi. Anche senza abolire la proprietà privata, insomma.
- Quindi fatemi capire. Meloni dovrebbe tagliare il cordone che la lega al Movimento Sociale Italiano mentre Sorra&co non dovrebbero fare altrettanto con le tesi, strampalate, contenute nel Manifesto di Ventotene?
- Ho visto alcuni spezzoni del programma europeista di Roberto Benigni. Poi quando gli ho sentito dire “padri fondatori e madri fondatrici” mi sono cadute le braccia. E ho spento.
- Leggo che per la piazza di Serra abbiamo speso “1.822,37 euro per i servizi di agenzia relativi all’acquisto dei biglietti del treno e alloggio degli ospiti”. Eppure Michela-dall-amaca ci aveva assicurato che sul palco è salita “tutta gente che fa teatro, televisione" che ha “aderito gratuitamente alla manifestazione, hanno mandato video, sono venuti a Roma a loro spese, hanno suonato e cantato a Roma a loro spese”. Qualcosa non torna. Toc toc, Gualtieri. Toc toc, Repubblica: possiamo sapere i nominativi degli imperdibili artisti a cui abbiamo pagato il biglietto del treno e l’hotel?
- Quindi se un giornalista di sinistra difende il Manifesto di Ventotene, lo fa per spirito personale e non per fare un favore al Pd. Mentre se altri lo criticano, sono dei servi. Scrive Repubblica: "La propaganda di Palazzo Chigi aveva già armato i suoi emissari. Ne aveva parlato il capogruppo al Senato Lucio Malan, poi a Metropolis Francesco Giubilei”. Emissari. Fate un tantino orrore, eh.
- Toc toc, dove sono quelli che “il contesto delle notizie” e le fake news.
Debunker, ci siete? Repubblica titola così il pezzo sulla cena di FdI a Bruxelles: “Meloni, un caso le parole su Ventotene: ho fatto impazzire l’opposizione. Poi Palazzo Chigi corregge”. Eh no, miei cari. Palazzi Chigi ha “smentito categoricamente” i virgolettati riportati, non li ha corretto. C’è tutta la differenza del mondo. Questo significa imbrogliare i lettori, ecco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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