Milano non è una città insicura. A dirlo è il sindaco Beppe Sala che nega qualunque evidenza oggettiva sulla deriva assunta dalla sua città degli ultimi anni. Certo, non è l'unica in Italia, anzi, si può dire che si tratti di una deriva collettiva, che in molti casi è legata direttamente all'immigrazione irregolare. Su questo il sindaco ha ragione ma il "mal comune mezzo gaudio" non è certo uno scarico di responsabilità o un colpo di spugna che cancella quando documentato e certificato dalle denunce che ogni giorno intasano i posti di polizia. Il vittimismo di Sala è stato smascherato dal consigliere comunale della Lega Silvia Sardone, che ha messo in evidenza l'illogicità delle dichiarazioni del sindaco e i danno che questa negazione può fare alla stessa Milano.
"Lo ridico, la sicurezza è un diritto che va garantito. È un tema comune a tutte le grandi città. Ma ciò non vuol dire che la questione sia meno importante per Milano. C'è un'evidente campagna politico-mediatica contro Milano", accusa il primo cittadino, che evidentemente non frequenta da tempo la città. E non solo le periferie, ma anche il centro, un tempo oasi felice. "Che ci sia un'evidente campagna politica mediatica contro il sindaco ci sta. Ma chi per calcolo politico attacca Milano fa un danno ai tanti che grazie all'attrattività della città lavorano o comunque costruiscono le basi per la propria vita", scrive ancora il sindaco nelle sue storie.
Quanto può far fastidio al sindaco non controllare il flusso di informazioni inerenti Milano? Con Chiara Ferragni un anno fa è riuscito a mettere una toppa, visto che l'influencer fece marcia indietro. Ma lì è stato facile, i due giocano nella stessa squadra radical-chic. Le denunce pubbliche di Carlo Verdone, Elenoire Casalegno, Levante, Briatore, Carlos Sainz e tutti gli altri noti non sono state ritrattate e hanno dipinto Milano per quello che è: una città insicura. Un elemento certificato anche dal report de Il Sole 24 ore: che sia tutto un calcolo politico? Sala dovrebbe mettere da parte vittimismi e complottismi e affrontare una volta per tutte la situazione, per trovare un rimedio efficace.
"Il sindaco, ormai completamente scollegato dalla realtà e visibilmente indispettito, spiega che gli omicidi in città sono notevolmente calati dagli anni ’80 a oggi ma omette di dire che la Milano a sua immagine e somiglianza è prima in ogni classifica sul crimine che analizza le denunce fatte", punge Silvia Sardone, sottolineando che si tratta anche di dati sottostimati in ragione del fatto che non tutte le vittime sporgono denuncia. "Milano è record di furti e rapine su pubblica via: queste ultime sono tornate ai livelli del 2007 con oltre 15mila episodi denunciati in dodici mesi nel 2022 e già oltre 8mila nel 2023. Furti e rapine sono cresciuti del 50% in quattro anni: un arresto ogni due ore. Il 73% del totale degli arrestati per rapine in strada è costituito da stranieri; se si considerano poi i furti con destrezza la percentuale sale al 95%", spiega ancora il consigliere nella sua nota, portando dati reali e certificati e non ipotesi e chiacchiere.
Questi dati evidenziano anche un altro aspetto cruciale, ossia "il nesso tra immigrazione selvaggia e delinquenza", nonostante la sinistra cerchi di censurare insabbiare la correlazione, che emerge lampante dai dati. "Per quanto riguarda le violenze sessuali, inoltre, Milano è quarta in Italia.
Il sindaco questi numeri li conosce oppure secondo lui Viminale e Questura mentono? Sala spenga la connessione a internet a cominci a lavorare sul serio per la città in sinergia con le forze dell’ordine, togliendo dagli uffici la metà dei vigili che vi ha relegato", conclude Sardone, invitando il sindaco a dimettersi, nel caso non abbia voglia di lavorare per il bene di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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