Le carnevalate e i fatti concreti

Certo il patriarcato, va bene pure inchiodare il Paese alla fermata del Frecciarossa con a bordo il ministro Lollobrigida, e ci sta pure - come ha provato a fare ieri La Repubblica

Le carnevalate e i fatti concreti
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Certo il patriarcato, va bene pure inchiodare il Paese alla fermata del Frecciarossa con a bordo il ministro Lollobrigida, e ci sta pure - come ha provato a fare ieri La Repubblica - mettere sul conto del ministro della Cultura gli svarioni fatti dal suo predecessore Franceschini. E passi anche creare una attesa crescente per le rivelazioni di Report sul senatore Gasparri (probabilmente patacche dei servizi come sempre).

Intendo: belle tutte queste carnevalate spacciate dall'opposizione come i grandi problemi dell'Italia, belle perché andando in giro a farfalle non hanno il tempo di intralciare seriamente il governo sulle cose che davvero contano. Al punto che lavorando per mesi zitta zitta Giorgia Meloni ha annunciato ieri di aver portato a casa dall'Europa ben 21 miliardi di euro immediatamente disponibili per la crescita dell'economia reale. Ha voglia adesso Landini, leader della Cgil, di proclamare scioperi generali, ce lo vedo Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a continuare ad andare di convegno in convegno (il suo hobby preferito da anni) a logorare pubblicamente il governo «insensibile con le imprese» e più in generale la sinistra insistere nel sostenere che la ricetta economica della maggioranza è fallimentare e senza respiro.

La verità è che tutti presi a discutere di «patriarcato e dintorni» e di «Hamas è terribile ma anche Israele» non si erano accorti che il governo stava per portare a casa per le nostre imprese una montagna di soldi come mai successo, dopo che con la manovra economica aveva già messo soldi veri in tasca alle famiglie e ai lavoratori meno fortunati. C'è voluto oltre un anno a riscrivere un Pnrr che così, come scritto da Conte premier e risistemato ma solo un po' da Draghi, era solo un libro dei sogni irrealizzabile che mai avrebbe superato l'esame dell'Europa.

Poi ci sono volute oltre cento riunioni per convincere i tecnici di Bruxelles della bontà e fattibilità di ogni singola voce e ieri ecco l'ormai insperato via libera: venti miliardi freschi freschi che si aggiungono ai venti della manovra e permettono all'Italia di respirare e guardare con più ottimismo al futuro. Lunga vita a questa maggioranza, ma soprattutto lunga vita a questa opposizione politica e mediatica.

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