![Antonio Tajani nel programma "5 Minuti" di Bruno Vespa](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/01/08/1736367792-azrhxtl8mlm9wkth4tgk-lapresse.jpg?_=1736367792)
Oggi è il giorno di Cecilia Sala. La giornalista italiana è stata liberata dalla prigione di Evin dopo 20 giorni di prigionia con accuse molto opache e questa mattina, accompagnata dal direttore dell'Aise, è salita sull'aereo che l'ha riaccompagnata a casa. È atterrata all'aeroporto di Ciampino a Roma poco dopo le 15.30 e ad attenderla ha trovato la sua famiglia ma anche il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. "Era molto contenta, ci ha ringraziato tantissimo. Le ho detto 'adesso vai a scrivere, magari scrivi di altre cose per qualche tempo'", ha rivelato Antonio Tajani a "Cinque minuti" su Rai1.
"Quando si lavora con discrezione, in silenzio come abbiamo fatto, i risultati si ottengono", ha detto ancora il ministro degli Esteri dialogando con Bruno Vespa. Il titolare della Farnesina ha anche rivelato che la situazione si è sbloccata "definitivamente questa notte e poi il direttore dell'Aise, in generale Caravelli, è andato a Teheran per l'ultimo colloquio e poi a riprendere Ceclia Sala e accompagnarla". È stato un grande lavoro, ha proseguito, "dal giorno dal suo fermo, del ministero degli Esteri, dell'intelligence, della presidenza del Consiglio con un intervento diretto della presidente del Consiglio che ha partecipato alle riunioni per cercare, attraverso una difficile operazione diplomatica e di intelligence, di riportarla in Italia".
La visita dello scorso weekend di Meloni a Donald Trump a Mar-a-Lago, ha spiegato Tajani, "ha avuto un effetto politico ma già si stava sbloccando con lavoro politico, generale, per far capire che l'Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala". Con Bruno Vespa, il ministro degli Esteri ha ribadito che il "caso Abedini" non è legato a quello della giornalista, come dichiarato anche dagli stessi iraniani. "È una un'altra vicenda che non riguarda noi, nè la presidenza del Consiglio, nè il ministero degli Esteri, nè l'intelligence ma l'autorità giudiziaria sotto il controllo di Nordio. Vedremo cosa accadrà, se verranno concessi i domiciliari. C'è una richiesta, vedremo, la giustizia è indipendente e non prende ordini dal governo", ha spiegato Tajani.
Al suo arrivo, Cecilia Sala è stata ascoltata dai militari del Ros su mandato della magistratura. È stato un colloquio lungo diverse ore, per tutto il pomeriggio la giornalista ha raccontato quel che è successo in Iran nei 20 giorni trascorsi in carcere e poi è andata via con i suoi familiari. Ci sarà tempo per tornare a lavoro, intanto per un po' si godrà la famiglia, recuperando il tempo che le è stato rubato durante la detenzione immotivata. "I servizi segreti che funzionano sono quelli che portano a casa i risultati in silenzio e senza pagare una lira", ha detto successivamente un esperto della trasmissione "Porta a porta". Il vicepremier ha commentato: "Giusto".
Tajani ha poi spiegato da Bruno Vespa che "la Santa Sede non ha agito in maniera operativa ma c'è sempre stato un sostegno, abbiamo anche ascoltato le parole del nunzio che erano di incoraggiamento ed elogio della nostra diplomazia che stava facendo molto a Teheran. Con la diplomazia vaticana lavoriamo sempre in perfetta sintonia, lavoriamo anche in Siria, ma non c'è stato un intervento del Vaticano per risolvere questo caso". Quindi, ha raccontato come si è conclusa la vicenda: "Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto: 'la visita è annullata per una buona notizia'. L'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato". Quindi, conclude: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano".
Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, qualche ora dopo l'arrivo a Ciampino della reporter ha spiegato: "Il caso di Cecilia Sala è stata una decisione del governo italiano dall'inizio alla fine ed è Roma che deve rispondere a domande
specifiche. Sfortunatamente, il regime iraniano continua a detenere ingiustamente persone provenienti da molti altri Paesi, spesso per utilizzarle come leva politica e ognuno di loro dovrebbe essere rilasciato adesso"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.