Cecilia Sala arrestata in Iran, maggioranza e opposizione in coro: "Torni libera"

Il presidente del Senato La Russa: "Seguo con grande preoccupazione la sua vicenda". La segretaria dem Elly Schlein: "Mettere in campo ogni iniziativa utile"

Cecilia Sala arrestata in Iran, maggioranza e opposizione in coro: "Torni libera"
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Grande apprensione per Cecilia Sala, la giornalista rinchiusa nel carcere di Evin a Teheran, in Iran, in una cella di isolamento. Non sono noti i motivi del fermo della cronista del Foglio, ad eccezione di generici riferimenti a “comportamenti illegali”. La Farnesina ha avviato tutti i contatti possibili e questa mattina l’ambasciatrice italiana Paola Amadei ha potuto incontrarla in carcere. “Su disposizione del ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio", si legge nella nota diffusa dalla Farnesina, che "in coordinamento con la Presidenza del Consiglio ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione”.

Maggioranza e opposizione in coro: Cecilia Sala torni libera. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito l'impegno del governo italiano per la liberazione della giornalista, ponendo l’accento su un aspetto da non minimizzare: "Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello". Anche i presidenti delle due Camere hanno manifestato solidarietà e vicinanza. Così Ignazio La Russa, capo del Senato: "Seguo con grande preoccupazione la vicenda della giornalista italiana Cecilia Sala, fermata in Iran lo scorso 19 dicembre. Nell'esprimere affettuosa vicinanza alla sua famiglia auspico che al più presto possa fare rientro a casa". Queste, invece, le parole del presidente della Camera Lorenzo Fontana: "Esprimo solidarietà a Cecilia Sala, arrestata in Iran, e vicinanza alla sua famiglia. Confidiamo nell'azione del governo e del corpo diplomatico italiano. L'auspicio è che possa essere liberata quanto prima".

Dal Pd a Italia Viva, la sinistra invoca il rilascio immediato della giornalista. "Siamo molto preoccupati per il fermo in Iran della giornalista Cecilia Sala e seguiamo il caso da vicino e con grande apprensione. Chiediamo da subito al governo, con cui siamo già in contatto, di mettere in campo ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda, chiarezza sui motivi di questo trattenimento e, soprattutto, a riportare Cecilia Sala in Italia quanto prima" così la segretaria Pd Elly Schlein. Sulla stessa lunghezza d’onda il leader pentastellato Giuseppe Conte: "Non posso nascondere la preoccupazione per quanto sta accadendo in Iran alla nostra connazionale Cecilia Sala. Sono certo che la diplomazia italiana è al lavoro senza risparmio per riportarla a casa sana e salva e confidiamo che venga fatto qualunque sforzo per la sua liberazione e il suo rientro in Italia. In queste ore drammatiche e dense di angoscia, desidero mandare un abbraccio sincero ai suoi cari e alla sua famiglia".

“Massimo sostegno agli sforzi diplomatici del Governo” da parte di Matteo Renzi, mentre Carlo Calenda ha evidenziato: "Ogni iniziativa in questo momento va soppesata affinchè non sia di intralcio ad una sua pronta liberazione".

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