Il processo al «sistema Sesto», ovvero al sistema di tangenti del Pci e dei Ds in Lombardia, svanisce nelle nebbie della prescrizione nel medesimo giorno in cui il processo a Silvio Berlusconi per il caso Ruby mette il turbo e si avvia a una conclusione che si annuncia catastrofica per l’imputato. Mentre l’intero sistema di potere e mazzette che ruotava intorno a Filippo Penati - il suo braccio destro Giordano Vimercati, e soprattutto gli uomini delle Coop, con in testa lo zar rosso Omer degli Esposti - se la cava in scioltezza; a carico di Berlusconi si tengono intanto tre processi contemporaneamente, e entro la fine del mese ci saranno tre sentenze.
Uno scenario sufficiente a sfatare il mito che arzigogoli e leggi provvidenziali servano in questo Paese a togliere d’impiccio solo e soltanto il Cavaliere. Leggi su misura dei guai di Berlusconi in questi anni sono state approvate, e in qualche caso non si è nemmeno cercato di negare che avessero come fine sottrarre il fondatore del Pdl all’attacco delle toghe. Se la stessa cosa non è accaduta per i guai della sinistra, è per un motivo semplice: i guai giudiziari della sinistra non ci sono stati.
E quando sono arrivati, ecco anche per essi le leggi ad hoc. Sul rapporto dei Ds col denaro per vent’anni non si sono aperte inchieste. Non c’erano inchieste a Siena, tempio della finanza rossa, e non c’erano a Sesto San Giovanni, la roccaforte operaia. Quando si è iniziato a scavare anche in quella direzione, si è scoperto che la materia prima non mancava. A Sesto è stato scoperchiato un sistema monolitico di collusioni il cui fine ultimo era mantenere inattaccabile il potere del Partito.
Quando finalmente qualcuno ha deciso di cantare, non era ancora troppo tardi perché si facesse giustizia. I pm di Monza ci hanno dato dentro.
E allora è arrivato il decreto del governo dei tecnici: il ministro Severino ha modificato la legge sulla concussione, accorciando la prescrizione. «Così si salva Berlusconi», tuonarono gli indignati. Invece a salvarsi saranno solo i compagni di Penati. E gli indignati dove sono?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.