Dopo gli atti vandalici contro i murales dedicati a Silvio Berlusconi a Milano da aleXsandro Palombo, ecco che i seguaci della democrazia a senso unico si sono accaniti anche sulla storica scritta sul muro del pratone di Pontida, un simbolo storico della Lega. La denuncia arriva dal coordinatore lombardo del partito, Fabrizio Cecchetti, che sui suoi profili social ha mostrato la scritta "padroni a casa nostra" deturpata dalle bombolette spray da qualche vandalo nel cuore della notte. Nel 2012 padroni a casa nostra divenne ladroni a casa nostra, nel 2018 venne cancellata del tutto.
Qui, ogni anno la Lega tiene il suo raduno annuale e l'utilizzo della vernice nera per cancellare il simbolo di un'ideologia democratica dà la percezione di un Paese in cui la libertà di pensiero sembra essere in difficoltà. Tutte le lettere sono state cancellate e, accanto alla scritta in verde e bianco ne è comparsa un'altra, realizzata sempre con la stessa bomboletta: "U are just racist". Rumorose le proteste che si sono sollevate dalle parti della Lega per lo sfregio al murale: "Ennesimo atto vandalico contro la Lega, questa volta se vogliamo con una valenza simbolica maggiore". Così Cecchetti in una nota condanna l'atto di deturpazione: "Davvero niente di nuovo, banalmente l'ennesimo brutto episodio di offesa o minaccia verso le Lega e il popolo leghista. Non sarà una scritta spray a rovinare lo spirito di partecipazione e appartenenza che ci lega al pratone di Pontida, che torneremo a riempire il 17 settembre".
Parole di condanna anche da Roberto Calderoli, ministro degli Affari regionali e delle Autonomie, nonché senatore della Lega: "Spiace vedere che un luogo simbolo, da oltre 35 anni, come il pratone di Pontida, un luogo simbolo per la Lega, per i suoi tanti militanti, per generazioni di leghisti, sia stato preso di mira da vigliacchi teppisti che hanno deturpato il muro con scritte spray di insulti".
Confermando la manifestazione del prossimo 17 settembre, il senatore ha poi aggiunto: "Chi insulta o deturpa un luogo simbolo insulta la democrazia, la partecipazione, la parola data al popolo, il libero confronto delle idee e delle opinioni. Ma forse è proprio questo il problema, che pochi vorrebbero decidere per tutti, zittendo il consenso e il dissenso, con insulti o violenza per chi la pensa diversamente da loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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