La deriva No Vax non va sottovalutata ma per contrastarla bisogna comprenderne le ragioni. Pensare che abolire le multe a chi non si è vaccinato in pandemia sia un favore del governo di Giorgia Meloni ai No Vax è fuori luogo. Sanzionarli a tutela della salute pubblica, come multare chi fuma davanti a una donna incinta, è una strada che si è dimostrata impercorribile. Perché non si può imporre - lo dicono le sentenze - e riscuotere 100 euro ne costa di più.
La demonizzazione dei vaccini è la madre delle fake news moderne dagli anni Novanta, con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet di uno studio del medico inglese Andrew Wakefield basato su dati falsati, tanto che l'autore è stato radiato e lo studio cancellato. C'è un video Usa che racconta bene come questa notizia falsa continui ad autoalimentarsi. Una donna si rivolge al signor Google dicendo «i vaccini causano l'autismo», il motore di ricerca personificato in un signore sulla cinquantina risponde: «Per miliardi di pagine non è vero, una pagina dice che è vero». La signora prende l'unico link che lo conferma e dice «lo sapevo».
«Dire se non ti vaccini pagherai una multa è sbagliato, si è confusa la scienza con la politica», sottolinea Francesco Vaia (nella foto) dg della Prevenzione al ministero della Salute. Il perché è intuitivo: «Dobbiamo puntare sulla responsabilità, spiegare effetti positivi e collaterali». La prova? Gli antiinfluenzali, saliti del 25%. Bisognerebbe rivedere la comunicazione sui vaccini, in pandemia è stato detto tutto e il suo contrario.
Fare un esame di coscienza al governo di Giuseppe Conte e Roberto Speranza su come ha gestito l'emergenza spetta alla commissione d'inchiesta Covid che Pd, Verdi e M5s boicottano. Come se avessero qualcosa da nascondere. È la sinistra che così fa il gioco dei No Vax.
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