Carissimo Vittorio Feltri,
diciamo a Gasparri che, dato che noi siamo vecchi, abbiamo vissuto episodi vari che lui, essendo nato dopo di noi, non potrà mai capire. La badante cominci a prenotarla per sé e per Tajani scegliendola
fra le donne arrivate in Italia con l'accoglienza.
geometra Ceroti
Caro Ceroti,
questo signore, che campa sul groppone della cosa pubblica da decenni e che sui social network e non solo colleziona esilaranti gaffe, seguita ad insultarmi, dandomi del vecchio e del rincoglionito e parlando di «badante», la quale, a suo avviso, mi sarebbe necessaria. Tuttavia, non me la sento di inveire contro quest'uomo, in particolare da quando ho appreso che ad avere problemi di lucidità mentale è proprio lui. Già parecchi anni fa, ossia nel 2016, Gasparri condivideva sui social vere e proprie bufale spacciandole per vere, come quando condivise la fotografia di un celebre cantante, la star Jim Morrison, il cui volto è iconico, sostenendo che si trattasse di un rapinatore slavo recidivo. Direi che si tratta di uno scivolone non da poco per un ex ministro delle Comunicazioni, il quale non è in grado di comunicare se non mediante l'insulto, al cui uso è particolarmente avvezzo.
Gasparri non è un giovanotto, è vicino ai settant'anni e non siamo poi così distanti di età, eppure mi dà del vecchio in termini assolutamente dispregiativi senza considerare che, se devo ritirarmi io per motivi anagrafici, forse sarebbe il caso che lo facesse pure lui. Ma siamo sicuri che Gasparri il culo dalla poltrona non sia affatto disposto a sollevarlo. Ed è da un'altra poltrona, quella di casa sua, che tale individuo attacca briga con chiunque sulla rete. Nel 2014 ci fece rischiare un incidente diplomatico con la Gran Bretagna quando, commentando i mondiali di calcio, scrisse su Twitter che gli inglesi sono «boriosi e coglioni». Il quotidiano The Guardian lo incoronò «politico votato alle brutte figure». Anche la rivista Wired intervenne su Twitter invitandolo ad adottare un linguaggio meno violento e più consono, allora Gasparri rispose: «Non so chi tu sia, per viltà ti celi dietro l'anonimato, serve nome e cognome per indicare alla nettezza urbana». Sorvolando sull'italiano strascicato, mi domando: può un politico non rendersi conto di interloquire con il profilo di un giornale, per di più popolare? Insomma, tra me e lui a me pare che il rincoglionito sia proprio Maurizio, il quale tuttavia mi taccia di essere rimbambito in quanto affermo verità che gli sono indigeribili.
Lo scorso anno, nell'aula del Senato, il senatore prese la parola per deliziarci con una delle sue numerose cazzate. Ecco cosa disse, con la pretesa di tenere una lezione di storia, pur avendo conseguito, a questo punto immaginiamo persino a stento, la maturità classica: «Il caso più recente è la guerra di Crimea nel 1861-63, che vide impegnato il Regno di Piemonte, con l'Italia ancora non unita, quando Cavour inviò i bersaglieri a combattere contro la
Russia». Peccato che la guerra di Crimea avvenne tra il 1853 e il 1856. E l'Italia - piccolo inciso - nel 1861, caro Gasparri, era già unificata. L'onorevole di Forza Italia è spesso imbarazzante, eppure non ritengo che questo sia da attribuire alla senilità. In effetti, pensandoci bene, era così anche prima di avvicinarsi ai settanta. Confidiamo però sul fatto che egli possa ancora peggiorare.
Sempre nel 2016, quando era vicepresidente del Senato, mostrò anche di avere difficoltà serie con il passato remoto, adoperando «chiesimo» anziché «chiedemmo».
Gasparri non offende soltanto il sottoscritto, ma si scaglia anche contro anonimi utenti del web di ambo i sessi, manifestando una acredine che
lascia alquanto sbigottiti. Ad una povera ragazza, rea di essere fan di Fedez, diede della drogata e della cicciona in un pubblico commento.Qualcuno gli levi dalle mani lo smartphone o il tablet. Magari la sua badante.
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