La Cisl scagiona Beppe Grillo: "Mai pagati 10 milioni in nero"

Smentite le accuse lanciate ieri da Guerisoli. La Cisl assicura: "Pagamento corretto". E Bonanni: "Non siamo evasori"

E, alla fine, è arrivata la smentita. Nessun compenso in nero a Beppe Grillo da parte della Cisl, ma un regolare pagamento per lo spettacolo offerto. A bacchettare Giovanni Guerisoli, fondatore della "Rete del sociale e del lavoro" del Partito Democratico, che ieri ai microfoni de La Zanzara ha accusato il comico genovese di aver chieso 10 milioni di lire in nero per partecipare a uno spettacolo (leggi l'articolo), è la stessa Cisl. "Né la Cisl né Grillo sono evasori fiscali", ha commentato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni.

Niente un compenso in nero per la partecipazione a un’iniziativa sindacale. Una notizia che al quartier generale della Cisl definiscono "destituita da ogni fondamento". "Nel maggio 1995 - spiega il sindacato - e non nel 1999, come ha affermato ieri erroneamente l’ex segretario confederale della Cisl, Giovanni Guerisoli, Beppe Grillo partecipò a Rimini a uno spettacolo serale, con ingresso gratuito, in occasione dell’assemblea dei quadri". Il fondatore del Movimento 5 Stelle ricevette, quindi, dalla Cisl "per la sua prestazione professionale un compenso di 20 milioni di lire, regolarmente quietanzato". L’evento sindacale cui ha partecipato Grillo su invito della Cisl è stato a Rimini il 2 febbraio del 1996. Nel fare la precisazione il sindacato ha anche corretto la data di maggio 1995 indicata in precedenza per errore.

"In nessun’altra occasione Grillo ha partecipato a iniziative della Cisl", sottolinea il sindacato di via Po aggiungendo che "in quell’occasione fu emessa dall’impresario di Grillo una regolare fattura come quietanza, fattura tuttora conservata negli archivi della Cisl".

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