Da Comacchio a Mira, benvenuti in "Grillonia"

Ecco i quattro feudi del Movimento 5 Stelle: un quadrilatero tra l'Emilia e il Veneto

Da Comacchio a Mira, benvenuti in "Grillonia"

Parma, Comacchio, Mira e Sarego disegnano sulla carta geografica un quadrilatero di circa 10mila km quadrati a cavallo tra Emilia-Romagna e Veneto. La superficie di una regione medio-piccola, diciamo l’Abruzzo o la Basilicata. La ventunesima d’Italia: la Grillonia, la terra dei quattro piccoli feudi del comico che tutti stanno iniziando a prendere maledettamente sul serio. Quello che costringe tutti, al di là delle percentuali e del numero di comuni perduti o conquistati nei ballottaggi, a sentirsi un po’ sconfitti.
Di Parma, unico capoluogo di provincia a cinque stelle, parliamo sopra, mentre la piccola Sarego, in provincia di Vicenza, era andata ai grillini già al primo turno. Vediamo le altre due città in cui si è imposto il candidato grillino. A Comacchio, comune di 23mila abitanti nella provincia ferita di Ferrara, per Marco Fabbri, 29 anni, è stato un trionfo. Nelle 22 sezioni della città lagunare Fabbri, detto «Cichino», laureato in Scienze politiche ed ex vigile urbano ora dipendente del vicino comune di Mesola, ha ottenuto 7.633 voti (il 69,24 per cento del totale) più che doppiando i 3.404 di Alessandro Pierotti, candidato di Pd, Udc e due liste civiche. Il successo di Fabbri è plateale, basta fare due conti: al primo turno aveva ottenuto solo 2.489 voti, quindi su di lui si sono di fatto riversati al secondo turno tutti i voti andati il 6 e 7 maggio ai candidati eliminati, pari a 4.606, oltre a buona parte dei 671 voti persi in due settimane da Pierotti. In base a questa analisi sommaria ma aritmeticamente indiscutibile avrebbero votato per «Cichino» al ballottaggio quasi tutti gli elettori del Pdl, della Lega, di Sel, di Rifondazione, dell’Idv, di un pugno di liste civiche.
Sarà amministrata da un grillino anche Mira, altro comune lagunare di 39mila abitanti in provincia di Venezia. A fare il colpaccio è stato uno studente di 26 anni, Alvise Maniero, che allo spareggio ha ottenuto il 52,49 per cento dei voti, superando il candidato di tutte le sinistre e dell’Udc Michele Carpinetti, fermatosi al 47,51. Anche in questo caso l’analisi dei voti è impietosa: Carpinetti rispetto al primo turno ha perso 514 voti, mentre Maniero ne ha conquistati 4.933, buona parte dei 7.222 totalizzati al primo turno dai candidati sconfitti, in rappresentanza di Pdl, Lega Nord e di varie liste civiche.

E il Movimento 5 Stelle ha sfiorato il colpaccio anche a Budrio (Bologna), dove il quarantaduenne Antonio Giacon ha perso da Giulio Pierini (centrosinistra) per soli 257 voti (pari a meno del 3 per cento); e a Garbagnate Milanese (Milano), dove il ventottenne Matteo Afker ha totalizzato solo 342 voti (pari al 3,47 per cento) in meno rispetto al nuovo sindaco del Pd Pier Mario Pioli.

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