Si cambia, ora è di moda il rischio glaciazione

Dopo l'allarme per il riscaldamento globale ora torna di moda il "rischio glaciazione"

Si cambia, ora è di moda il rischio glaciazione

Uno dei più esilaranti fenomeni degli ultimi vent'anni è la pletora d'individui che sdottorano sul clima. Non so se rammentate quando Mario Tozzi, il geologo-showman televisivo, si faceva riprendere dalle telecamere di Rai3 mentre remava in barca nella piazza del Duomo a Milano inondata dalle acque. Avvertiva che quella sarà la Milano fra pochi anni come conseguenza del riscaldamento globale. Tozzi non è il solo a prender granchi: più illustre compagnia gli fanno quelli dell'Ipcc, gratificati addirittura del premio Nobel. Vabbè che non fu per la scienza – né poteva esserlo, per mancanza di scienza – ma pur sempre Nobel fu.

Questi rumorosi e pluridecorati individui che straparlano di clima non sono però una novità. Nel 1977 Time (foto) avvertiva dell'imminente pericolo di raffreddamento globale, visto che era dal 1945 che la temperatura del pianeta calava. La preoccupazione non era giustificata, l'allarme ancora meno, ma fu lanciato lo stesso: costa poco e rende molto, lanciare allarmi. È fresca la notizia di rispettabili studi tedeschi che avvertono dell'imminente piccola era glaciale cui stiamo andando incontro. Insomma, pseudoscienziati e catastrofisti ancora non si sono messi d'accordo se la minaccia che incombe è il caldo o il freddo. I più furbi hanno sciolto il nodo: la minaccia, dicono, è il cambiamento del clima.

E così sono sicuri di non sbagliare. La parte più esilarante viene dall'Ipcc: negli ultimi vent'anni di Rapporti, ha dichiarato una sempre più aumentata confidenza sull'attribuzione all'uomo della causa del global warming: possibile (1995), probabile (2001), molto probabile (2007), e infine estremamente probabile (2013).

Peccato che le temperature misurate dai satelliti nel corso di questi anni registrino un divario sempre più crescente con le temperature previste dall'Ipcc: insomma, sono tanto più sicuri di ciò di cui vanno cianciando quanto più i fatti li smentiscono. Comico, no?

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