Fumata grigia sulla Consulta. A poche ore dall'inizio del voto del Parlamento in seduta comune per eleggere i giudici della Corte costituzionale mancanti l'accordo tra maggioranza e opposizione - secondo lo schema due al centrodestra (Fdi e Fi), uno al Pd e un tecnico bipartisan donna - non ci sarebbe ancora. Se la maggioranza sembra avere le idee chiare manca ancora un profilo ideale per assecondare il ricambio secondo le indicazioni che il Quirinale auspica. Insomma, tutto da rifare o quasi. Quello legato all'elezione dei quattro giudici della Consulta di nomina parlamentare è un discorso "complesso perché si tratta di trovare un accordo complessivo su tutti i nomi tra maggioranza e opposizione. So che i leader ci stanno lavorando e penso che in settimana si risolva. In un modo o nell'altro si deve risolvere", sottolinea Raffaele Nevi, deputato e portavoce nazionale di Forza Italia.
"Stanno ancora discutendo sul sesso degli angeli, è l'ennesima figuraccia, ma non escludo che nei prossimi minuti si riesca a chiudere un accordo. Io sono sempre ottimista", ironizza il segretario di Azione, Carlo Calenda. C'è tempo fino al 20 gennaio per completare i ranghi, visto che la Consulta ha spostato a lunedì prossimo - ultima data utile - la seduta che dovrà discutere sull'ammissibilità dei quesiti referendari che mirano all'abrogazione della riforma sull'Autonomia differenziata.
I nomi "sicuri" sembrerebbero due: il consigliere giuridico del premier Giorgia Meloni, Francesco Saverio Marini, a contendersi la nomina per Forza Italia sono l'ex Csm Pierantonio Zanettin e il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Responsabilmente Antonio Tajani ha aperto anche alla nomina di un non parlamentare per superare l'impasse (si parla di Andrea Di Porto, docente alla Sapienza).
Se il Pd non ha rotto del tutto gli indugi sull'accademico dei Lincei Massimo Luciani, che prevale sul consigliere giuridico di Elly Schlein Andrea Pertici, ci sono due nomi di donna che potrebbero agevolare le intese, vale a dire Gabriella Palmieri Sandulli (avvocato generale dello Stato) e la giurista
cattolica Valeria Mastroiacovo, che non dispiacerebbe a M5s ma nelle ultime ore è rispuntato anche il nome di Roberto Garofoli. Si parte votando scheda bianca, l'obiettivo è chiudere giovedì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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