Così Grillo usa i soldi pubblici per la comunicazione politica

Metà degli oltre 2,5 milioni di euro destinati annualmente al M5S per le attività di Palazzo finiscono nelle mani del comico che li usa per finanziare il sito del movimento

Così Grillo usa i soldi pubblici per la comunicazione politica

A scoperchiare il vaso di Pandora è il piddì Giuseppe Fioroni: domani presenterà un'interrogazione per chiedere al presidente della Camera Laura Boldrini "come il compenso istituzionale di un gruppo possa essere affidato secondo Statuto a un soggetto diverso da un componente del gruppo stesso". L'esponente democrat vorrebbe, infatti, che l'Aula di Montecitorio vada a fondo su quei soldi pubblici che rischiano di finire nelle mani di Beppe Grillo, anche se il comico non sia mai stato eletto.

E già, il Movimento % Stelle si fa sempre più casta. E, dopo che il guru pentastellato a mandato "affanculo" i suoi parlamentari che non intendono mollare la diaria, adesso viene fuori che sarà proprio lui a gestire la metà degli oltre due milioni e mezzo di euro che ogni anno verranno destinati ai Cinque Stelle per il funzionamento delle attività di Palazzo. A fare i conti in tasca al comico genovese ci pensa la Stampa (leggi l'articolo) che, andandosi a spulciare lo statuto del M5S, ha scoperto che il gruzzoletto verrà impiegato per la comunicazione politica e che sarà gestito - guarda un po' - da Grillo. "Il gruppo utilizza il sito www.movimento5stelle.it quale strumento di comunicazione per la divulgazione delle informazioni sulle attività svolte, nonché quale mezzo per l'acquisizione dei contributi partecipativi dei cittadini all'attività politica e istituzionale - recita l'articolo 16 dello Statuto che regolamenta la comunicazione - il Gruppo si avvarrà di un gruppo unitario di comunicazione (...). La concreta consistenza della struttura e composizione del gruppo Comunicazione, in termini di organizzazione, risorse e strumenti, sarà definita da Giuseppe Grillo, nella sua qualità di garante del Movimento 5 Stelle (...) L'assemblea delibererà sull'assunzione dei singoli addetti e determinerà l'entità dello stanziamento di cui al comma successivo". Per il momento ci pensa la segreteria del gruppo parlamentare a erogare gli stipendi allo staff che cura la comunicazione. Secondo fonti vicine al Pd, per i lavori del gruppopentastellato vengono erogati circa 1.300 euro a parlamentare. Cifra che, se viene moltiplicata per i 163 eletti in parlamento, arriva a sfondare la soglia dei 200mila euro al mese. Se la metà dovessefinire nelle "casse" della comunicazione, potrebbe essere gestita senza essere rendicontata proprio come viene scritto all'articolo 4 dello Statuto.

Fatti i conti in tasca ai Cinque Stelle, non resta che capire dove andranno a finire tutti questi soldi pubblici. "Il gruppo riconosce nella rete internet lo strumento capace di assicurare l'informazione dei cittadini e la trasparenza del proprio operato - si legge all'articolo due, comma 5, dello Statuto - e individua come strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni il sito www.movimento5stelle.it".

A questo punto, però, Andrea Malaguti della Stampa pone un quesito sacrosanto: "Se Grillo utilizza soldi pubblici per la propria comunicazione politica, non fa un'operazione identica a quella dei giornali di partito? Usa soldi della collettività per fare informazione?". Insomma, una volta arrivato a Roma, anche il Movimento 5 Stelle è pronto a mettere le mani sul malloppo.

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