Crimi si perde e non arriva in Giunta: Giarrusso furibondo lascia il M5S

La presidenza della Giunta per le elezioni va al Sel Stefano. I grillini s'impantanano. Crimi non si presenta alla votazione: "Mi sono perso". E il suo compagno di partito Giarrusso va su tutte le furie

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama, Vito Crimi
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama, Vito Crimi

Mario Giarrusso si è autosospeso dal Movimento 5 Stelle. Il senatore grillino ha sbattuto la porta in faccia al gruppo di Palazzo Madama inviando una mail a tutti i colleghi: "Si pensa che il movimento sia da meno degli altri partiti, ma ci sono mele marce anche da noi e se ne devono andare". Al centro della querelle la votazione per il presidente della Giunta delle elezioni, alla quale il capogruppo Vito Crimi è arrivato troppo tardi. Una svista che ha provocato l’ira di Giarrusso che era il candidato pentastellato a ricoprire quella carica. "Abbiamo passato quattro mesi a fare casino per l’ineleggibilità di Berlusconi e abbiamo un capogruppo che non si presenta al voto per il presidente della Giunta - ha continuato il senatore grillino - ognuno ne tragga le conclusioni".

I grillini vanno a pezzi. Stelle cadenti che cadono incadescenti, infrangendosi alle prime difficoltà. Il flop elettorale, la capacità di incidere sui valori parlamentari, il fallimento della politica utopica ideata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sono alla base dello scontro che è andato in scena questa mattina. Mentre il senatori grillini sono alle prese a votare il "sostituto" di Crimi a guidare il gruppo a Palazzo Madama, il capogruppo lascia la carica pro tempore arrivando quando la votazione era già chiusa con l’elezione a presidente della Giunta del senatore del Sel Dario Stefano limitandosi a spiegare: "È successo un inghippo...". Per i grillini, che avevano fatto dell'incandidabilità di Silvio Berlusconi una vera e propria battaglia, è stato uno schiaffo in faccia. "Io faccio il capogruppo e, come tale, ho mille incombenze. Fortunatamente a breve ci sarà un nuovo capogruppo e potrò dedicarmi anche ad altro...", ha sbottato Crimi spiegando di aver avuto "una giornata intensa". Poi, una scusa che fa, perlomeno, sorridere: "Ho dovuto anche trovare il luogo dove si teneva la riunione e non è stato facile, perché era la prima volta che partecipavo". La Giunta si riunisce, infatti, in una sede distaccata del Senato, nel complesso di Sant’Ivo alla Sapienza.

"Non mi chiedete niente, vi dico solo che il mio capogruppo non ha votato. Chiedete a lui", ha freplicato, furibondo, Giarrusso uscendo dalla Giunta per le
Autorizzazioni di Palazzo Madama. Dopo quello che è successo, il senatore pentastellato ha fatto sapere di sentire il bisogno di un confronto con il gruppo per comprendere il senso della sua presenza in Senato. "La Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari è completamente in mano a una maggioranza palese e una maggioranza occulta che vuol salvare Berlusconi", ha continuato Giarrusso annunciando ai cronisti di Palazzo Madama la volontà di chiedere al presidente del Senato Pietro Grasso di essere sostituito in Giunta. Tra grillini che si perdono per strada e grillini che lasciano il movimento, i Cinque Stelle stanno già affondando. "Il Senato dove ha sede? - si chiedeva il senatore Bartolomeo Pepe a marzo - chissenefrega, non lo so, fammi arrivare e gli faccio vedere io... lo troveremo non ti preoccupare. Come si chiama il Palazzo? Non lo so... Prenderò un taxi e andiamo, non è un problema, lo troviamo.

Andiamo su google e lo troviamo...". Ad appena quattro mesi dall'ingresso in parlamento, sembra che gli stellati non si siano ancora dotati di un navigatore o, perlomeno, di una mappa della città. Sarà bene che qualcuno gliene regali una.

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