«Dovevo finire in ospedale per farmi intervistare da tutti i giornali nello stesso giorno». La prende sullo scherzo Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia, con quella voce rauca che porta il peso del terzo pacchetto di sigarette già aperto alle 14,30 del pomeriggio.
Ma il picco storico è arrivato mercoledì notte. Dopo una giornata durata venti ore, sballottato in auto, treno e aereo da una parte all'altra dell'Italia, per gli incontri in agenda della campagna elettorale, alla fine il gigante buono si è accasciato. Non tanto per la stanchezza accumulata, quanto per le 150 sigarette che ha fatto fuori. È stato lui stesso a rivelarlo su Twitter («Record di 150 sigarette») in diretta dal pronto soccorso romano dove era andato per farsi controllare dopo un mancamento. Poi, forse in preda ai sensi di colpa per il messaggio diseducativo che aveva dato in pasto ai suoi 26mila followers, ha fatto retromarcia: «Sono stato un cretino». E ironico: «Ora sto bene, ho smesso di fumare, sono in piena forma, mi sono cresciuti i capelli e stimo Monti».
L'ex sottosegretario alla Difesa minimizza sul malore: «Ma sì, le solite cose. Avevo un'oppressione al petto e un po' di sudore freddo. Magari non è stata nemmeno colpa delle sigarette, la notte precedente avevo dormito quattro ore. È stato un giorno come gli altri, non diverso dai soliti ritmi». Soliti per lui. Una vita d'inferno persino per un fisico come il suo: 118 chili su una mole di due metri.
Questo gesto di incoscienza, però, che non è passato inosservato ai suoi sostenitori dai quali è stato (amorevolmente) rimproverato: «Cosa non si fa per un titolo in campagna elettorale», «Crosetto più inquinante dell'Ilva», «Il ministero dell'Ambiente sta preparando il decreto Crosetto», «Vale un premio Oscar a chi gli gestisce la comunicazione», «Si è slogato il pollice», «Per i polmoni più asfaltati? Crosetto, un uomo una betoniera», «150 sigarette a 2-3 minuti per sigaretta=450 minuti, 6 ore fumando, ma quando lavora?», «E ha il coraggio di essere contro gli inceneritori», «Cagnolino o sigaretta elettronica per Crosetto?», «Voleva arrivare ad avere la voce suadente come La Russa», «Ma resta imbattuto il record di Zeman». Capito lo sbaglio, Crosetto ha twittato ancora: «Errore fare un tw su un fatto privato...Mai più».
Ma questa overdose da nicotina non l'ha fermato. «La diagnosi? Non la conosco perché ho firmato per venire via, comunque sto bene, è stato solo un po' di stress. La mia è una vita sempre di corsa. Non solo in politica, anche da imprenditore. E normalmente fumo dai quattro ai cinque pacchetti al giorno. Mercoledì ho esagerato un po'».
Ma non ha nessuna intenzione di smettere. «No, proprio ora no. So quanto è demenziale fumare, ma lasciatemi almeno questo vizio, ho solo questo». Che è pure costoso. «Sì, ma lo pago coi miei soldi». In verità, un altro vizio Crosetto ce l'ha, ed è pure bello grosso: la politica. «Quella sì che mi toglie il fiato e le energie. E costa molto più delle sigarette».
Insomma, sette pacchetti e mezzo in un giorno (quasi una stecca intera), una media di una sigaretta ogni 6 minuti. Considerato che per fumarne una ce ne vogliono almeno quattro, vuol dire che lo «Shrek della politica» se le accende con quelle che spegne. «Sì, ma non tutte le finisco, due tiri e via», tenta di giustificarsi. Polmone d'acciaio Crosetto non demorde. Anche ieri in macchina verso Milano, vetro aperto a spiraglio e sigaretta in mano. Per tutto il viaggio.
«Tra ipertensione e restringimento dei vasi sanguigni, oltre al fatto che non è più un giovanotto (compirà 50 anni tondi a settembre, ndr) e che ha una corporatura robusta, non c'è da stupirsi che si sia sentito male». Secondo il direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droghe dell'Istituto superiore di sanità, Roberta Pacifici, «seppur grande e grosso, Crosetto se continua così rischia gravi conseguenze. Esiste anche una dose letale». Lei stessa si meraviglia: «Dopo 150 sigarette gli è andata anche troppo bene. La nicotina è un vaso costrittore e ha come effetto immediato un aumento della frequenza cardiaca a della pressione del sangue a livello cardiovascolare. Così rischia l'infarto». Vero è che ormai lui ha sviluppato una tolleranza al fumo fuori dall'uomo comune. «Anche per chi gli sta vicino sarà difficile, credo».
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