Dall'ira al "cuore spezzato" Nel corpo la mappa emotiva

Un gruppo di studiosi finlandesi ha collegato agli organi le diverse sensazioni. Il disgusto nasce in gola, la collera nelle braccia, la felicità nel torace 

Dall'ira al "cuore spezzato" Nel corpo la mappa emotiva

Spesso usiamo espressioni come «ho un nodo alla gola» o «sento un brivido lungo la schiena». E quante volte ci è capitato di dire che «ci sentiamo torcere le budella» o che abbiamo avuto «un colpo al cuore»? Modi di dire ricorrenti per esprimere le nostre sensazioni. Del resto è normale che quando proviamo determinate emozioni modifichiamo le espressioni facciali, cambiamo postura, il tono e il volume della voce. Ora, però, siamo in grado di leggere le sensazioni viscerali associate all'esperienza emotiva per comporre una vera e propria mappa delle emozioni.
L'obiettivo è stato raggiunto da un gruppo di ricercatori finlandesi dell'università di Tampere e della Aalto University che sono riusciti a collegare e a visualizzare le associazioni tra le parti del corpo e quello che proviamo. Collegamenti universali, indipendenti cioè dalla cultura e dalla razza. Avere il «cuore spezzato» provoca, dunque, le stesse percezioni interiori ad occidentali e orientali. Finora i cambiamenti corporei associati alle varie emozioni non bastavano a spiegare le sensazioni e neppure quale fosse la distribuzione topografica di queste ultime. Lo studio condotto da Lauri Nummenmaa, Enrico Glerean, Riitta Hari e Jari Hietanen dimostra che effettivamente quando gli individui vivono uno specifico stato d'animo tendono ad avvertire determinate sensazioni interne, questo a prescindere dal loro back ground culturale. Gli studiosi hanno preso in esame 701 soggetti, in parte dei paesi scandinavi e in parte asiatici. A tutti sono stati proposti filmati, racconti, parole toccanti, poi gli è stato chiesto di indicare per ogni stimolo su due sagome disegnate nel computer quali parti del corpo percepivano come più attivate o meno attivate del normale. Sulla rappresentazione grafica sono state così evidenziate le zone più rispondenti alle sollecitazioni: in giallo e rosso le più attive, in blu le più indifferenti. Ecco dunque che una persona depressa, quindi senza emozioni, appare tutta blu. Una felice invece completamente colorata, perché questo sentimento, a differenza degli altri, determina un incremento di energia in tutto il corpo. Emozioni primarie, come sorpresa, paura, collera, tristezza e felicità, sono state associate invece a percezioni nella regione alta del torace, probabilmente in coincidenza con cambiamenti del respiro e della frequenza cardiaca. Le sensazioni localizzate nelle braccia o nelle mani sono risultate collegate all'approccio o al rifiuto, quindi a stati d'animo come felicità o collera. Arti meno sensibili alla malinconia. I sentimenti di disgusto hanno fatto aumentare ai soggetti reclutati per lo studio sensazioni allo stomaco o alla gola. Più difficile rilevare una precisa corrispondenza con determinate aree del corpo in presenza di emozioni più articolate, quali ansia, depressione, disprezzo, orgoglio, invidia e amore. In questo caso la corrispondenza è risultata più legata all'esperienza soggettiva.
Alcune parti del corpo, come per esempio la testa, sono risultate quasi sempre coinvolte.

Ma dallo studio delle risposte è comunque emerso che alle diverse emozioni corrispondono mappe corporee statisticamente ben distinguibili e che le aree interessate coincidono con i più importanti cambiamenti fisiologici associati agli stati d'animo. La mappa delle emozioni, infine, non cambia quando a provarle sono persone di razze diverse.

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