- Stellantis, che in Italia chiude fabbriche o lascia gli operai in cassa integrazione, ha investito insieme a Cari qualcosa come 4,1 miliardi di euro per la costruzione di una fabbrica di batterie elettriche a Saragozza. In Spagna. Esulta Pedro Sanchez, e ha ragione. Volete sapere perché l’ex Fiat punta sul Paese iberico? Primo: i terreni non costano nulla per tirare sul la fabbrica, trattandosi prevalentemente di deserto o poco più. Secondo: l’energia costa poco, in parte grazie alle rinnovabili ma soprattutto per merito degli accordi con l’Algeria sul gas e per il benedetto nucleare. Terzo: il governo, invece di spendere e spandere i soldi del Pnrr in milioni di inutili progetti, finanzia solo grandi opere di investimento. Le piccole aziende che vogliono una fetta di torta devono accaparrarsi un pezzo della filiera del progetto finanziato. Quarto: la Spagna sa quanto pesa l’automotive sulla sua economia (parliamo di circa il 30% del Pil) quindi finanzia progetti industriali, che portano investimenti privati e lavoro, invece di regalare soldi a pioggia per l’acquisto delle auto.
- Come volevasi dimostrare, la procura di Roma ha bloccato l’operazione del Comune contro le keybox. In sostanza il pm ha detto che i tecnici comunali possono tagliare solo quelle poste in maniera rozza su pali o luoghi pubblici, ma senza toccare quelle affisse su palazzi privati. Il motivo? Semplice: le keybox non sono vietate di per sé per gli affitti brevi, perché la circolare del capo della polizia chiede solo di verificare “di persona” l’identità del soggetto che dormirà nell’alloggio. La presenza di una keybox non significa che il titolare dell’appartamento non sia andato ad identificare l’ospite e lasci quella piccola cassaforte per permettere, magari, la riconsegna delle chiavi a fine alloggio. Vedrete: fatta la norma, trovato l’inganno. La burocrazia in questo caso forse non batterà il mercato.
- Un tizio ha comprato due biglietti per il concerto di Naska (e già questo potrebbe essere da arresto). Poi si è messo d’accordo col cantante per interrompere il concerto al Forum di Assago. Si è inginocchiato di fronte a tutti e ha proposto alla fidanza ti sposarlo. Tutto bellissimo, peccato che lei abbia fatto una faccia tremenda, ha scosso la testa, ha detto no e è scappata via correndo. Così imparate che l’amore è bello, ma se fai un azzardo del genere rischi di pagarlo caro. Mi sa che la prossima volta sceglie un comodo ristorantino di periferia che, mal che vada, ci hai rimesso la cena.
- Il centrosinistra pare in un brodo di giuggiole per l’ipotesi che Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, cattolico e moderato, ma di sinistra, possa diventare il federatore del Campo Largo o magari solo del centro. Lui nega categoricamente, il che in politica di solito vuol dire che ci sta pensando davvero. Ma io mi domando: davvero la sinistra pensa di poter risollevare le sue sorti col capo dell’Agenzia delle Entrate? Mr. Fisco?
- Ho sentito l’intervista di Roberto Saviano a Quarta Repubblica sugli attentati che i neonazisti progettavano contro Giorgia Meloni. È riuscito ad affermare che i nazi volevano fare la pelle al premier perché non è abbastanza fascista, perché “ancora” (ipotizzando cioè che potrebbe farlo) non ha silenziato gli intellettuali o sbattuto in carcere gli avversari politici. Ma davvero crede che la leader di FdI possa fare una roba del genere? In Italia? Fermatelo, perché così si fa male da solo: come fa a non capire che ormai appare totalmente ridicolo?
- Che bellezza rivedersi il video in cui Giorgio Napolitano, nel non lontanissimo 2010, elogiava Bashar al Assad per “l’esempio di laicità ed apertura che la Siria offre in Medio Oriente e per la tutela delle libertà garantite alle antiche comunità cristiane”.
- Secondo l’Ocse, un cittadino adulto su tre è analfabeta funzionale e non ha competenze adatte. I nostri laureati hanno meno conoscenze dei diplomati della Finlandia. Eh, però genitori e professori continuino pure a dire che l’importante sono "le okkupazioni come momenti di crescita"...
- Due carabinieri sono stati indagati per falso e depistaggio delle indagini in merito alla morte di Ramy, il giovane scappato su uno scooter insieme all’amico e morto a Corvetto. Ad altri quattro militari è stato sequestrato il cellulare. In molti si stanno chiedendo: ecco, vedi? Come fate allora a difenderli? Chissà che hanno fatto! Chissà che hanno nascosto. Proviamo a fare chiarezza. Intanto i due carabinieri sono stati indagati ma non condannati. La procura ha ascoltato un testimone che sostiene di aver visto o sentito il rumore di un contatto tra la gazzella e lo scooter (impatto che nella relazione di servizio non viene citato) e di essere stato costretto a cancellare un video dal suo cellulare. I magistrati dovranno verificare la testimonianza, chiarire la dinamica (è stato conferito un incarico ad un consulente cinematico) e capire se vi siano state omissioni nei verbali e nelle ricostruzioni dell’Arma. Al momento, però, i carabinieri sono innocenti fino a prova contraria, come tutti gli indagati di questo mondo.
- Sul possibile impatto tra la gazzella e lo scooter, eravamo stati chiari già in tempi non sospetti: non si poteva escludere, vista la corsa sfrenata, che ci fosse stato, probabilmente accidentale, ma questo non cambia il fulcro del discorso che è uno solo: nessuno si sarebbe fatto male se solo il motociclista si fosse fermato al posto di blocco o se, sentite le sirene, avesse smesso di correre all'impazzata per le vie di Milano. E guai ad affermare, come fatto da Roberto Vecchioni, che non si corre dietro a due ragazzini in scooter. Forse in pochi ricordano che nel 2016, sotto Natale, un normale controllo stradale a Sesto San Giovanni, in tutto e per tutto simile a quello di Corvetto, due poliziotti fermarono Anis Amri, il terrorista di Berlino che aveva provocato 13 morti e che banalmente “si aggirava in modo sospetto”. Senza quel controllo, conclusosi con uno scontro a fuoco, un killer potrebbe ancora essere in giro. Diversa la questione dei verbali e del video sul cellulare del testimone.
Se i militari hanno davvero omesso qualcosa o, peggio ancora, costretto qualcuno a cancellare un video, vuoi per paura, per la tensione o per chissà quale motivo, hanno sbagliato e in caso pagheranno. Ma prima diamogli almeno il tempo di difendersi dalle accuse, no?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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