“Zelensky usi abiti civili. E Meloni...”: l'ultimo delirio di Conte

L'ennesima sparata del leader grillino sull'Ucraina, Giuseppi ha stroncato il patto sulle garanzie di sicurezza firmato da Meloni e il numero uno di Kiev

“Zelensky usi abiti civili. E Meloni...”: l'ultimo delirio di Conte
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Giuseppe Conte non si smentisce mai. Visibilmente ebbro per la vittoria della sua candidata Todde alle elezioni regionali in Sardegna, il leader del Movimento 5 Stelle è intervenuto a "Di Martedì" per un'intervista a tutto campo e sul dossier Ucraina la linea non è cambiata, anzi. Soffermando sul patto sulle garanzie di sicurezza firmato da Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky, Giuseppi s'è permesso di ironizzare sul presidente ucraino: "Il modo migliore per aiutare lui e la popolazione ucraina è di dire a Zelensky che qualche volta può anche mettere abiti civili, nonostante il suo sia un Paese in guerra, perchè presentarsi sempre in abiti militari secondo me, anche da un punto di vista dell'immagine...". Per fortuna non è arrivato a dare consigli sulle pochette.

Un ex presidente del Consiglio che spera di tornare a Palazzo Chigi può permettersi esternazioni simili? Può deridere il presidente di un Paese in guerra per il suo look? Non diciamo il buon gusto, ma almeno il buonsenso. Ma a Conte, considerato dalla sinistra il punto di riferimento del progressismo italiano, tutto è consentito. Anche sparate di questo tipo. Ma non è tutto. Il capo politico dei 5 Stelle ha stroncato il patto siglato da Meloni e Zelensky, invitando il primo ministro a intervenire in Parlamento "a spiegare cosa ha firmato a Kiev, impegnando l'Italia per i prossimi dieci anni": "Perchè un presidente del Consiglio non può, con la scusa che si tratta di un accordo, politico prendere accordi decennali con un Paese straniero, qualunque esso sia, e non venire in Parlamento a riferire".

Leader della corrente no armi a Kiev, Conte ha ripetuto il solito ritornello sulla mediazione tra Mosca e Kiev, confermando di non avere molti argomenti, se non quelli buoni per guadagnare qualche voto in più:"Dobbiamo lavorare per un negoziato di pace l'Ucraina è sotto aggressione ma dopo due anni di guerra, morti, danni, profughi, se si fosse investito in un negoziato di pace avremmo ottenuto risultati ben più importanti". Già ai microfoni di "Cinque minuti" Conte aveva sfidato il governo sulle spese sostenute per armare Kiev: "Dopo 8 invii di aiuti miliari, l'Italia a differenza della Germania e di altri paesi, non ha ancora detto quanto ha speso, cosa abbiamo mandato e che tipologia di armi. Perché è tutto secretato?".

E ancora: "Noi siamo una democrazia parlamentare o no? Possiamo sapere quanto sono gli investimenti destinati per aiutare? A prescindere dal fatto che noi siamo contrari e siamo per il negoziato di pace, possiamo dire ai cittadini che il governo sta privilegiando alcune priorità rispetto alle altre?".

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