Meloni spinge per la lotta agli sbarchi, Casarini torna ad attaccarla

Nel 2024 sono state 1700 le morti nel Mediterraneo centrale, molte meno rispetto al 2023 e rispetto a quelle sulle rotte spagnole registrate nell'ultimo anno

Meloni spinge per la lotta agli sbarchi, Casarini torna ad attaccarla
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Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans torna all'attacco di Giorgia Meloni e lo fa dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio alla conferenza dei prefetti e questori. "Sono quattro direttrici che ci hanno consentito di registrare la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale e con questo la diminuzione delle morti in mare grazie al crollo delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia e anche la riduzione complessiva degli ingressi irregolari in Ue su altre rotte come quella balcanica", ha detto il premier spiegndo come si è mossa l'Italia negli ultimi due contro gli ingressi irregolari sul territorio.

Ma nonostante questi siano numeri certificati dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni, un'agenzia Onu, che nel 2023 ha segnalato oltre 2200 morti nel Mediterraneo centrale e nel 2024 ne ha indicate 1700, dalla Ong piovono accuse sul presidente del Consiglio. "Trovo abbastanza incredibile che la presidente del consiglio, dopo il caso Almasri, si spinga a dichiarare che in materia di contrasto all'immigrazione illegale, l'obiettivo del suo governo sia diminuire i morti in mare e fare la lotta agli scafisti", dice Casarini, ormai evidentemente assorbito dalla politica attiva più che da quella militante. Ora si aggrappa al caso Almasri per il quale, a suo dire, "il Paese intero ha potuto vedere di quale trattamento di favore egli abbia potuto godere. È tornato ai suoi sporchi affari grazie agli accordi che il governo di Giorgia Meloni ha con questi signori. I morti in mare sono diminuiti?".

Ancora una volta Casarini mischia tutte le informazioni a sua disposizione per costruire tesi d'accusa che non stanno in piedi, parla delle "delle deportazioni nel deserto tra Tunisia e Algeria, effettuate dalle autorità tunisine sotto il comando dell'autocrate Saied". Tunisia che, va ricordato, da anni cerca di combattere l'immigrazione irregolare che nelle città costiere è motivo di incremento espoenziale della criminalità, come denunciato dai residenti, stanchi di subire angherie dagli irregolari. Ma Casarini insiste e cerca il populismo a buon mercato con tesi già smentite in più occasioni, tirando perfino in ballo la Costituzione: "Tutti sanno, e continuare a mentire davanti all'opinione pubblica e al parlamento, non rende un buon servizio alla democrazia.

Noi abbiamo anche prove di queste nefandezze, delle violazioni continue dei diritti umani, della Costirtuzione italiana e delle Convenzioni internazionali. Sarà per questo che siamo spiati con software militari come Paragon?".

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