Diesel suona la crisi. Con Jimi Hendrix

Chi ha più talento ha il dovere di rischiare più degli altri ha detto Quentin Tarantino. Un concetto che nell'arte di fare moda dovrebbe essere come un comandamento, sacrosanto. Ma in questo momento di crisi, più che sfornare nuove idee, aziende e designer si fanno spesso vincere dalla paura. Salvo eccezioni. Per esempio la Only The Brave cui appartengono i brand Diesel, Maison Martin Margiela, Viktor&Rolf e Marni, la griffe di cui Renzo Rosso ha recentemente acquisito il 51 per cento. Un'operazione che ha rafforzato ulteriormente la OTB che nel 2011 ha fatturato 1,3 miliardi di euro. «Sono entusiasta di quello che la mia holding sta facendo» dichiarava ieri il patron subito dopo la sfilata della collezione Diesel Black Gold ispirata allo stile eccentrico e rockettaro di Jimi Hendrix. «Come gruppo abbiamo raggiunto una massa critica importante, una notevole visibilità e un maggiore potere contrattuale e ci possiamo permettere di far crescere molto bene questa linea soprattutto attraverso l'esasperazioni della ricerca». Non a caso in passerella erano usciti impeccabili tuxedo in denim con cui i giovani possono sposarsi mantenendo modernità e aplomb ma anche jeans straordinari fatti con un denim che ha l'aspetto della pelle.
Molto applaudita è stata anche la divertente sfilata DSquared2. I due gemelli canadesi, Dean e Dan Caten, avevano di prima mattina deliziato il parterre con un défilé allegro in pieno clima ispirato all'età d'oro del jazz e un casting di modelli di colore davvero notevole. Nel finale i ragazzi che si toglievano la T-shirt indossata sui boxer e la lanciavano sul pubblico, hanno scatenato in sala più di un sussulto. Le schiene con muscoli guizzanti alla Balotelli erano imperdibili. E la moda? Concreta e convincente: jeans in tutte le salse, abbinati a cappottini corti anche in astrakan e a giacche sartoriali, camicie di popeline portate fuori dai pantaloni, tuxedo per la sera e tanto bianco e nero anche nelle scarpe.
Tocchi di classe: cravatte e papillon a piccoli motivi e cappelli in mohair modello 10 Gallon Fedora. Consuelo Castiglioni, l'anima creativa di Marni, ha guardato invece agli anni '70 ma al classicismo e alla sovversione ha opposto precisione e contraddizione. Così il montgomery, il parka, l'abito smilzo, la maglia a V e la camicia di Oxford, nelle mani della sofisticata signora sono diventati una perfetta sintesi tra sport e formale grazie a dettagli come il polsino o le strep all'orlo dei pantaloni, gli inserti di nylon sulle tasche della giacca o l'imbottitura in duvet, i pannelli di pelliccia su cappotti.

Tutt'altro film da da Ports 1961 disegnata da Fiona Cibani che ha posto l'accento sull'anima razionale, geometrica e sartoriale di una collezione lussuosa e scultorea: spalle in evidenza sotto giacche in tweed e chevron over check, nuove interpretazioni del classico double e stratificazioni di tessuti per trench.

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