Diesel veste l'anima rock Spopola l'abito-cravatta

New York«Mi piacciono le donne svolazzanti» dice Lorenzo Jovanotti in prima fila alla sfilata Diesel Black Gold di New York. «Potrei fare una nuova canzone intitolata S-volare» conclude il cantautore che lavorerà in America per un anno e al momento è ospite, con la famiglia, nella stupenda casa di Renzo Rosso sull'Hudson River. In passerella, per altro, l'unica cosa svolazzante sono le frange dei sandali-stivaletto che completano l'immagine in bianco e nero del marchio disegnato per l'ultima volta da Sophia Kokosalaki. «Abbiamo passato tre anni bellissimi con lei, ma adesso siamo pronti a fare un nuovo passaggio - spiega «patron» Renzo. - Voglio che la donna Diesel Black Gold sia un po'più simile a me: maschile, di carattere e davvero molto rock». A noi la collezione dell'estate 2013 sembra esattamente così per via dei bellissimi jeans che sembrano di pelle ma sono in denim stampato a coccodrillo con i punti di colore tirati fuori dal laser e poi spazzolati fino ad assumere una tinta tra il marmo e l'ardesia. Stessi effetti speciali sui blouson di pelle effetto carta che qualunque ragazzo magrolino potrebbe indossare anche se forse stanno meglio alla sua ragazza in minigonna dal mattino alla sera oppure con una tunica in rete di camoscio nera sopra alla lingerie bianca a costine. Comunque sia, è impossibile contraddire l'imprenditore veneto che oltre ad aver costruito un impero da 1,3 miliardi di euro, ha recentemente fondato H-farm, un'azienda in cui si finanzia lo start up di nuove società che, una volta raggiunto un buon fatturato, vengono rivendute. «Bisogna fare qualcosa per i giovani - conclude Rosso - l'Italia è tanto triste adesso, non è vero che c'è la ripresa, finiremo per pagarla molto cara tutti, specie chi si affaccia al mondo del lavoro». Dunque, bye bye Kokosalaki, a metà ottobre si saprà il nome del prossimo designer del brand. D'altro canto lo stile maschile al femminile è talmente nell'aria che Alberta Ferretti, adorabile stilista di Philosophy, per l'estate 2013, veste le fan di questo bellissimo marchio prediletto dalle «It girl» di tutto il mondo con deliziosi modelli costruiti nei più tipici e raffinati tessuti da cravatteria che si possano immaginare. L'abito guepiere, la gonna dritta, il tailleur con pantalone a matita e le stupende giacche da uomo diventano quindi un fascinoso patchwork di righe regimental, puntinati e minuscoli fiorellini nelle sete e nei broccati da cravatta recuperati nell'archivio storico del tessutaio Canepa. I colori spaziano dal rosa antico all'azzurro cielo con punte di bordeaux ma sempre su fondo avorio: una palette degna del Direttorio. Il tutto per una sfilata che si è svolta nell'Oak room del Plaza Hotel, storico luogo d'incontri maschili da cui un tempo le donne erano bandite. «Chiedetelo a quei meravigliosi pazzi dei vostri tessutai italiani» risponde Michael Kors quando gli domandiamo come diavolo ha fatto a trasformare una T-shirt in seta nella perfetta miniatura di un prato da golf. Non è il solo capolavoro dell'elegante collezione dedicata all'ottimismo e alla California intesa come patria del glamour, del bel tempo, della grafica pulita e modernista di Los Angeles. C'è un completo pantaloni e blusa con la stampa digitale di una foto della piscina del Beverly Hills Hotel, oltre al colore usato a blocchi che enfatizza la pulizia delle forme e ai più lussuosi materiali. Per il cappottino rosso con le tasche a oblò come per quello di nappa da guanto giallo-limone si può perfino delirare anche se l'estate non sembra stagione da cappotto. «Darling - risponde Kors - in primavera e con l'aria condizionata un cappottino fa sempre comodo. Io sono ottimista per natura, ma devo anche preoccuparmi delle vendite.

Preferisco che lo comprino da me nuovo, piuttosto che buttarsi sui saldi dell'inverno». Pragmatico e simpatico in egual misura, lo stilista americano in questi giorni ha registrato performance da capogiro con la sua società quotata alla Borsa di New York. Certe cose non succedono mai a caso.