La Schlein fa il giudice. E condanna così La Russa jr

La segretaria del Partito Democratico critica pesantemente il presidente del Senato per il modo in cui ha voluto difendere Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale

La Schlein fa il giudice. E condanna così La Russa jr
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Ha impiegato pochissimo Elly Schlein per commentare la notizia della denuncia a carico del figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache, accusato da una 22enne di violenza sessuale. La segretaria del Partito Democratico ha preso a pretesto la nota ufficiale diramata dal presidente del Senato, che è voluto intervenire sulla vicenda che vede coinvolto il figlio. La Russa aveva dichiarato: "Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua. Inoltre, incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie - aggiunge La Russa -, la ragazza appariva assolutamente tranquilla".

Le parole pesanti di Schlein contro La Russa

In attesa di comprendere quali saranno gli sviluppi dell'indagine giudiziaria, la leader dei dem non ha lesinato pesanti attacchi nei confronti della seconda carica dello Stato proprio per via delle sue dichiarazioni in difesa di Leonardo Apache. "Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire, è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull'eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso". L'attacco scagliato dalla Schlein contro l'ex ministro della Difesa si conclude poi in questo modo: "Il presidente del Senato non può fare vittimizzazione secondaria. È per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute. Inaccettabile da chi ha incarichi istituzionali la legittimazione del pregiudizio sessista".

Dopo altre polemiche, lo stesso Ignazio Russa ha voluto precisare quello che aveva precendemente affermato: "Mi dispiace essere frainteso. Lo dico sinceramente. Io non accuso nessuno e men che meno la ragazza. Semplicemente, da padre, dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio. Per il resto, sottolineo il mio rispetto per gli inquirenti e il desiderio che facciano chiarezza il più celermente possibile. Leonardo ha nominato un suo difensore e da ora toccherà a quest'ultimo decidere se e quando intervenire".

La difesa dell'accusato

L'indagine è stata aperta nei giorni scorsi ed è ancora da istruire. Il pm Rosaria Stagnaro e l'aggiunto Letizia Mannella, titolari del fascicolo, hanno delegato per le indagini la Squadra Mobile: si devono disporre gli accertamenti tecnici per ricostruire quanto accaduto la notte tra il 18 e il 19 maggio scorsi. Subito dopo la notizia pubblicata dal Corriere della Sera, il legale difensore di Leonardo La Russa ha spiegato che il ragazzo "è molto scosso ed esclude che la ragazza possa aver detto qualcosa del genere nei suoi confronti, così come esclude di aver avuto rapporti insieme ad una terza persona. Quanto a quello che la ragazza avrebbe consumato, non solo esclude di averglielo offerto, ma, qualora si vedesse attribuire questo tipo di condotta, si vedrebbe costretto a sporgere denuncia".

Quindi, in un secondo momento, ha aggiunto: "È pacifico che lei ha assunto sostanze prima di incontrare Leonardo". E in merito all'amico che sarebbe stato presente in casa, ha sottolineato di non essere "in grado di dire nulla".

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